Joyce, per esempio 

Domenica 12 Ottobre 2014, 08:55
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«La naturale tristezza del vivere trasforma l’essere umano in un narratore di storie. Se non avessimo il senso del tempo non ci sarebbero storie». Scrive Peter Bichsel, senza mai porsi il problema del Nobel. Perché al Nobel per la letteratura assegnato segue sempre il lamento per il Nobel per la letteratura non assegnato. Ci sono gli adepti di Philip Roth quelli di Don DeLillo, quelli di Stephen King come in passato c’erano quelli per Norman Mailer, tutti a interrogarsi sul perché non assegnare il Nobel a chi entra nelle vite di tante persone e ci rimane, raccontando storie. Il perché è nella frase di Bichsel – mio Nobel da tempo – perché gli scrittori non ci pensano, o se lo fanno è una conseguenza nemmeno tanto importante, rispetto a quello che scrive Bichsel. È nella ricerca del senso del tempo e nella naturale tristezza che nasce uno scrittore, quello che accade dopo è sfondo, perché solo per arrivarci, a quella condizione, apparentemente semplice, ce ne vuole di tempo, ricerca, sensi e persino fortuna. 
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