«Siamo una banca promozionale per lo sviluppo sostenibile del Paese» dice Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti presentando ieri l'ambizioso Piano strategico 2025-27 con il Presidente Giovanni Gorno Tempini. E la chiave di lettura più immediata di quelle parole sta nei numeri: perché CDP nel prossimo triennio accrescerà ulteriormente il proprio impegno in favore di imprese, infrastrutture e Pubblica Amministrazione, impegnando complessivamente risorse pari a 81 miliardi di euro (in aumento del 24% rispetto al target di 65 miliardi del Piano 2022-2024, che ha superato le più rosee previsioni). Risorse, soprattutto, in grado di attivare investimenti per circa 170 miliardi, anche in questo caso in crescita (del 32%) rispetto all'obiettivo di 128 miliardi del Piano precedente, grazie anche all'attrazione di capitali di terzi.
«Oggi, per l'Italia del futuro», com'è stato intitolato il Piano, vuole in sostanza promuovere la competitività del Sistema Paese, stimolarne la sicurezza economica e l'autonomia strategica, rafforzare la coesione sociale e territoriale e sostenere il percorso verso una "Just transition". Quattro priorità che riguardano da vicino anche il Mezzogiorno e non solo perché più della metà del risparmio postale, gestito dalla Cassa, proviene da qui (con la Campania al primo posto in assoluto): nel nuovo modello territoriale annunciato nel Piano, ad esempio, è prevista la trasformazione degli uffici esistenti a Napoli e Palermo (unitamente a quelli di Milano, Verona, Bologna e Roma) in Hub macroregionali di coordinamento, con quello siciliano in particolare destinato insieme a Roma ad "una forte focalizzazione operativa sui servizi di Advisory".
Di qui alla conferma anche per CDP del ruolo strategico del Mezzogiorno in chiave euromediterranea il passo è breve. Non a caso, l'obiettivo della Cassa è di «potenziare la Rete territoriale per renderla sempre più efficace e farla divenire punto di riferimento iniziale per tutti gli stakeholder».
IL SOSTEGNO
Per riuscirci, si punta ad ampliare il sostegno diretto alle imprese, con l'estensione della platea delle aziende a cui possono essere concessi finanziamenti diretti, «in una logica di addizionalità e complementarità al mercato», e con lo sviluppo di strumenti per favorire la crescita dimensionale delle imprese. È un tema che impatta direttamente sul Mezzogiorno (e sul futuro delle sue Pmi), protagonista negli ultimi anni lo riconosce lo stesso Scannapieco di una significativa ripresa economica e dunque punto di riferimento sempre più obbligato per la crescita del Paese.
«Nel caso di operazioni ad alto impatto nei settori ESG, ricerca e innovazione e nel Mezzogiorno spiega il Piano strategico - CDP potrà sostenere una maggiore e mirata assunzione di rischio nel rispetto dell'equilibrio economico, finanziario e patrimoniale. Il lancio di strumenti dedicati al rafforzamento dell'operatività indiretta per promuovere ricerca e sviluppo darà nuova spinta alla crescita e all'innovazione, mentre verrà accresciuto il sostegno alle imprese per raggiungere mercati internazionali, anche tramite l'offerta di Simest». Passa di qui anche il rafforzamento del rapporto con la PA «per migliorarne la capacità di spesa e l'efficacia nell'uso delle risorse a disposizione, puntando a favorire lo sviluppo e l'attuazione di progetti di qualità. In particolare, verrà ampliata la tipologia dei servizi, offrendo consulenza agli Enti soprattutto nelle fasi di programmazione e implementazione degli interventi e offrendo anche forme di assistenza sistematica nell'ambito di progetti in partenariato con i privati».
«Nell'ultimo triennio CDP ha consolidato anche grazie al fondamentale sostegno degli azionisti, il ministero dell'Economia e delle Finanze e le Fondazioni di origine bancaria, il proprio ruolo di istituzione al servizio di aziende, pubbliche amministrazioni e territori dice Gorno Tempini -. Il nuovo Piano potenzierà la nostra azione come volano per lo sviluppo dell'Italia, con un significativo impatto a livello economico, sociale e ambientale». «CDP pone solide basi per svolgere un ruolo cruciale come piattaforma di finanza e competenze a sostegno della crescita del Paese spiega Scannapieco -. Negli ultimi tre anni il Gruppo ha affrontato una profonda trasformazione grazie alla quale ha saputo evolversi mettendo al centro i valori di sostenibilità, diversità e inclusione. Oggi, in uno scenario decisamente cambiato, la nostra azione si amplierà a nuove aree di intervento con ulteriori strumenti e iniziative in grado di rispondere alle prossime sfide che dovranno affrontare famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni centrali e locali».