Movida nell'Anfiteatro, alcol e risse:
«È diventata un'arena di trasgressione»

Movida nell'Anfiteatro, alcol e risse: «È diventata un'arena di trasgressione»
di Giulio Sferragatta
Mercoledì 10 Giugno 2020, 11:30
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È forte il grido di allarme degli abitanti della zona dell'Anfiteatro, cornice notturna di una movida selvaggia a Santa Maria Capua Vetere alla quale non si riesce tuttora a porre rimedio, nonostante i continui controlli delle forze dell'ordine. Le limitazioni imposte per ridurre al minimo i rischi di diffusione del Covid 19 non sembrano scoraggiare gruppi di giovani che, senza alcun distanziamento, continuano ad assembrarsi nella piazza che precede l'antico sito monumentale, risalente all'epoca romana. Mascherine indossate come foulard deridono il rigore imposto dal governatore De Luca, che ancora persevera nel richiamare tutti alla prudenza. Il coronavirus c'è ed è ancora infettivo.

Ma sembrano parole senza senso per i tanti, giovani e meno giovani che, senza remore, si ammassano nei prati e nello slargo che conduce all'Anfiteatro. Sul basolato, è ancora presente un bigliettino con la scritta: «Coronavirus is a fake news». Proprio così. Si sminuisce il pericolo e l'evidenza dei fatti dimostra che i ragazzi vogliono imprudentemente stigmatizzare la paura con l'indifferenza e l'inosservanza delle regole. È una calca notturna assordante, quella delle notti sammaritane, di cui i residenti del posto hanno timore, più che fastidio. Litigi tra i giovani sono quasi all'ordine del giorno e i fumi dell'alcol, misti agli effetti della droga, generano in alcuni reazioni anche violente. Molti neppure consumano, mentre altri - anche fuori dai bar - bevono alcolici e bevande, anche oltre le 22. Oltre la balaustra che separa la strada dall'Anfiteatro, ci sono frammenti di vetro di bottiglie lanciate da qualche incosciente.
 


La notte è viva all'Anfiteatro. Anche troppo. E gli abitanti non ne possono più. «Quasi tutti i giorni - ha riferito una anziano residente a poche decine di metri dall'Anfiteatro - scoppiano risse tra ragazzi, alcuni dei quali chiaramente sotto effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti. I controlli delle forze dell'ordine sono marginali e si limitano a pattugliamenti che si succedono soprattutto nelle ore serali. I ragazzi sono soliti consumare gli alcolici anche all'esterno dei locali, forse acquistati in qualche supermercato della zona». Del resto, basta guardare in qualche cespuglio o in qualche anfratto più nascosto per notare subito bottiglie di birra e lattine di coca cola.

«I giovani gettano a terra, nelle aiuole e vicino ai marciapiedi, quello che hanno acquistato pochi minuti prima e questa bellissima location - ha poi aggiunto - si trasforma, nelle ore serali, in un teatro della trasgressione che purtroppo, già in diverse occasioni, ha dato sfogo ad azioni particolarmente discutibili».

L'uomo, al cospetto della costante violazione della norma sul distanziamento, ha indicato - con la ritrosia di chi vuole evitare un'inaspettata reazione - gruppi di ragazzi ammassati nel prato che precede l'Anfiteatro. Gli esercenti dei bar e dei vari locali della movida notturna cercano di prevenire, come possono, imprudenze da parte dei giovani, i quali sono invitati a rispettare le «distanze» e a usare la mascherina.

Ma è quello che succede all'esterno, che sfugge da ogni controllo. Ne è testimonianza la «serata da leoni» di quattro giovani che, una decina di giorni fa, si sono fatti beccare, sbronzi, sulla sommità dell'Anfiteatro. La baldanza di molti ragazzi sembra aver preso il sopravvento sulla prudenza. La ressa notturna è la prova che c'è qualcosa che non va.

Un passante fa notare che ci sono, proprio al centro del piazzale, due campi da bocce, inutilizzati anche nelle ore pomeridiane. «Ci siamo attenuti alle regole per evitare assembramenti nell'attesa di un'autorizzazione ufficiale che ne consenta l'impiego per fini ludici e con altrettanto rigore - ha commentato - ci aspettiamo che i cittadini e le forze dell'ordine facciano la propria parte per la tutela della comunità».

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