C'è un nuovo capitolo della lunga saga dei 134 alloggi di proprietà comunale situati in via San Lorenzo. Si tratta di alloggi che non hanno mai trovato pace: di loro si è parlato prima per le occupazioni anche di non aventi diritto, poi per il mancato pagamento dei canoni di locazione da parte di tanti occupanti e, infine, per il nodo di una condanna da parte della Corte dei Conti di amministratori e dirigenti comunali per il mancato introito delle quote dell'affitto. Questa volta, ad essere sospese, sono state le ingiunzioni inviate dal comune di Aversa nei mesi scorsi e quasi tutte impugnate dai destinatari. Il 95% degli accertamenti patrimoniali inviati dalla Sogert spa - in qualità di società che gestisce il recupero dei crediti del Comune di Aversa - nei confronti dei cittadini che risiedono negli alloggi popolari di via San Lorenzo sono stati, infatti, sospesi dal tribunale di Napoli Nord.
I magistrati del tribunale, accogliendo le istanze degli avvocati Rosa Bosco, Nicola Nappa e Antonio Vitale, hanno considerato meritevole di accoglimento la richiesta di sospensione dell'efficacia dell'accertamento notificato, risultando gli importi richiesti, in alcuni casi superiori ai 50mila euro, notevolmente gravosi per i cittadini residenti in alloggi di edilizia popolare.
Dall'ex amministrazione Golia fanno sapere che «con l'assessore al patrimonio e il vicesindaco Marco Villano abbiamo ottenuto, nel 2023, il riconoscimento di alloggi di edilizia residenziale pubblica per le abitazioni di via San Lorenzo di proprietà comunale. Un iter che è stato seguito da Villano e al quale, in circa trenta anni, nessuno aveva mai messo mano. Sino ad allora, infatti, erano state considerate abitazioni normali e, quindi, sottoposte alle leggi del mercato libero. Sono stati, poi, gli uffici comunali competenti a redigere gli accertamenti non considerando retroattiva la classificazione più favorevole agli inquilini fatta dalla Regione Campania». Insomma, un palleggiamento di responsabilità che potrebbe risolvere il commissario prefettizio Gerardina Basilicata che ora regge le sorti della città normanna (con l'aiuto di due vicecommissari) dopo la sfiducia inflitta all'amministrazione Golia che si è vista, ad ottobre scorso, negare il via libera sull'approvazione del bilancio. Con l'aiuto degli uffici comunali deputati, infatti, anche per evitare ulteriori spese di giustizia per l'ente Comune, bisognerebbe procedere all'annullamento o alla riduzione delle somme previste negli avvisi inviati nelle case degli inquilini interessati.