«Le buche della discordia: ripariamo
fino a venti ruote di bici al giorno»

«Le buche della discordia: ripariamo fino a venti ruote di bici al giorno»
Marilu Mustodi Marilù Musto
Martedì 1 Febbraio 2022, 12:49 - Ultimo agg. 13:14
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Più che una corsa a ostacoli è una lotta per la sopravvivenza in sella. Chi ne esce vivo, è un ciclista fortunato. Le strade di Caserta non sono sentieri percorribili per chi sceglie di spostarsi in bicicletta. Il punto più critico? «Il percorso che dalla zona Vaccheria porta a Sala, lì tanti ciclisti cadono e restano feriti», dice Vincenzo Saputo della Fiab. Una punta di orgoglio però Caserta può vantarla. Da parte sua, infatti, è nella rosa dei Comuni per un finanziamento di 2,8 milioni per la mobilità green e con questi milioni cerca di lucidare l’immagine offuscata dalle buche. «Magari!», esclama Rosario Laudato di Generazione libera. «Ripariamo dalle dieci alle venti ruote al giorno - racconta - si tratta di bici finite nelle buche della città». 

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A dirla tutta, la spina nel fianco di Caserta sono  le piste ciclabili occupate. È prassi degli automobilisti quella di parcheggiare allegramente sulla striscia blu riservata. Ma non si può restare ancorati sul «quadretto» di un suv che, all’orario dell’uscita di scuola, piomba sulle piste di corso Giannone e non si toglie. «Le multe non bastano», spiega Saputo della Fiab. E infatti, non si tratta del sensazionalismo giacobino che vorrebbe i guidatori di suv multati a prescindere, ma di ordine e controlli. E così, fra buche e maleducazione, Caserta rischia di sprofondare sul fronte viabilità. «C’è bisogno di un cambio di cultura. Un’amministrazione comunale dovrebbe provvedere alle strade, la sicurezza dei cittadini dovrebbe essere la prima cosa. Bisogna rifare l’asfalto, punto!», dice Patrizia Santonastaso di Caserta in bici. E allora, si attende. Mentre i ciclisti continuano a imprecare a ogni buca e sassolino.
 

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