Arrestati per estorsione dai carabinieri:
«Non era pizzo ma il saldo di un debito»

Arrestati per estorsione dai carabinieri: «Non era pizzo ma il saldo di un debito»
di Biagio Salvati
Lunedì 29 Marzo 2021, 18:34 - Ultimo agg. 30 Marzo, 21:57
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Non sarebbe stata una estorsione ma una pretesa di un credito vantato. Questa la difesa sostenuta dai quattro pregiudicati arrestati giovedì scorso per una presunta tentata estorsione ai danni del titolare di una impresa edile di Casal di Principe. Davanti al gip del tribunale di Napoli Giovanni de Angelis, hanno fornito la loro versione dei fatti gli arrestati Vincenzo De Luca, alias «’o Nero» ed i cognati Salvatore Massaro, detto «Pissichino», e Paolo Piccirillo, entrambi di Casal di Principe oltre a Giovanni Della Corte.

La pretesa del danaro con modalità minacciose da parte dei quattro, ritenuti dai carabinieri vicini al clan dei Casalesi, sarebbe stata legata, a  dire dei quattro, da un lavoro che la vittima avrebbe svolto in passato con Salvatore Massaro e non ancora saldato.

Di qui la richiesta sollecitata con l’aiuto degli altri componenti e con un incontro faccia a faccia con uno di loro. Secondo la testimonianza della vittima, il gruppo lo avrebbe minacciato con parole del tipo «ti sparo in testa», «ti impicco», «il proiettile non mi costa nemmeno un euro». I carabinieri avrebbero appreso del tentativo di estorsione da una «fonte confidenziale» che a Casal di Principe aveva saputo di una sorta di riorganizzazione del clan. A difendere i quattro, gli avvocati Mirella Baldascino, Alessandro Diana, Pasquale Diana e Carlo Destavola.

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