Caserta, albo pretorio fantasma:
500 atti a rischio nullità

Caserta, albo pretorio fantasma: 500 atti a rischio nullità
di Maria Teresa Rossi
Giovedì 6 Dicembre 2018, 14:30
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Sono ben cinquecento le determine dirigenziali, che, al 15 novembre scorso, mancavano all'appello dall'Albo pretorio del Comune di Caserta. Atti pubblici che pubblici non sono diventati effettivamente. Una questione di trasparenza e legalità non di poco conto nel rapporto tra l'amministrazione, i suoi cittadini e le imprese, infatti, è proprio la pubblicazione, in questo caso mancata, a rendere gli atti dirigenziali ufficiali e legittimi. Pena per la mancata pubblicazione, quindi, è il rischio del profilo di nullità per l'atto stesso. Cinquecento determine non sono poche, in questi 500 atti ci saranno altrettanti temi e la cittadinanza ha il diritto di sapere come l'Amministrazione comunale sta decidendo. Un vuoto che concorre a minare la fiducia tra l'utenza e l'ente, quindi.

La vicenda va avanti da mesi, in un botta e risposta tra i consiglieri, che in vario modo stanno agendo, e il segretario generale dell'ente Luigi Martino che in qualità di dirigente con delega alla trasparenza ha voce in capitolo e responsabilità. Una ennesima grana per Palazzo Castropignano, quindi, che già sconta pesanti ritardi in materia di digitalizzazione, trasparenza e rapporto tra l'amministrazione e la sua utenza. A gettare benzina sul fuoco, arriva anche una mozione promossa dal consigliere di maggioranza Mario Russo, protocollata lo scorso 3 dicembre che ha per oggetto: «Recepimento delle norme Codice amministrazione digitale». La mozione è firmata in modo trasversale da diversi consiglieri sia di opposizione sia maggioranza: Mario Russo, Alessio Dello Stritto, Gianluigi Iannucci, Francesco Apperti, Emilianna Credentino, Roberto Peluso, Vincenzo Bove, Giovanni Megna e Antonio De Lucia. In buona sostanza, il cosiddetto Cad ha l'obiettivo di semplificare la comunicazione tra pubblica amministrazione e cittadini o imprese. Difensore civico digitale, domicilio digitale, tra le norme che viene richiesto, con questa mozione, siano recepite e messe in atto dall'amministrazione casertana.
 
All'origine della vicenda della mancata pubblicazione delle determine e dei ritardi con cui sono caricate sul sito ci sarebbero dei «disguidi tecnici»: questo è quanto si evince da alcuni documenti e scambi di email tra i dirigenti del Comune e i consiglieri che hanno chiesto e stanno chiedendo conto della questione della mancata pubblicazione degli atti. A tutt'oggi però la situazione è in stallo. Non è dato capire quando e come verrà risolta e chi ha quali e quante responsabilità nella non pubblicazione delle determine dirigenziali. Questa diatriba si inserisce in un rapporto già lesionato tra il segretario Martino e i consiglieri comunali, in particolare con il consigliere Russo. I due sono ai ferri corti anche per una questione di rimborsi.

Al segretario Martino, venivano erogati dei rimborsi 2017, firmati dal dirigente Francesco Biondi. Questi adeguamenti del trattamento economico furono contestati in sede di consiglio comunale e con una mozione approvata fu chiesta la revoca della determina dirigenziale. Tutto questo accadeva tra il febbraio e il giugno 2017. La vicenda non si è esaurita dopo la delibera che otteneva la revoca della determina 130 del 2 febbraio 2017, perché è del 24 ottobre scorso una nota protocollata dal segretario comunale con cui lo stesso, sentendosi diffamato, scrive all'indirizzo del consigliere Russo di voler «utilizzare i mezzi ordinamentali per provvedere a tutelare il mio nome». Altra grana in arrivo, quindi, a Palazzo Castropignano, sulla trasparenza che non c'è. Intanto, oltre all'iniziativa del consigliere Russo anche il gruppo di Speranza per Caserta ha scritto all'Anac e al prefetto sulla questione della trasparenza. L'esposto sarà reso pubblico oggi in occasione del consiglio comunale.
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