Caso Cefim, spiragli per i 250 pazienti: resta il nodo dei lavoratori

L'appello del vescovo: salvaguardare il diritto alla cura e all'occupazione

Riapre il centro Cefim
Riapre il centro Cefim
di Roberto Della Rocca
Sabato 2 Settembre 2023, 09:37 - Ultimo agg. 13:13
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Parole chiare di vicinanza e solidarietà quelle espresse dal Vescovo di Caserta Pietro Lagnese che ha risposto all'appello che i dipendenti gli avevano inoltrato per segnalare le difficoltà che si stanno verificando al Cefim. Il centro riabilitativo ha ricevuto l'avviso di sospensione della convenzione con la sanità regionale che ha bloccato le terapie per 250 pazienti di cui, una quarantina, tra bambini e ragazzi. Una situazione burocratica e societaria complessa che ha messo a rischio il diritto alle cure dei pazienti allarmando soprattutto le famiglie di fronte all'impossibilità di scegliere un nuovo centro di cura.

«Mi piange il cuore nell'apprendere della chiusura di un Centro sanitario di eccellenza, e di riferimento per Caserta e provincia, che offre servizi per tante patologie, soprattutto nell'ambito della disabilità e della riabilitazione; e genera in me una tristezza ancora più profonda il fatto che tale chiusura avviene in un territorio contrassegnato da alti tassi di disoccupazione e crescita delle povertà. Assicuro, pertanto, a voi e alle vostre famiglie la mia paterna vicinanza e sollecitudine, così - ha fatto sapere Monsignor Lagnese - come sono accanto ai genitori e ai familiari dei pazienti più piccoli o fragili, fortemente preoccupati per l'incresciosa situazione venutasi a creare. Nella preghiera, affido tutti voi al Signore e vi assicuro il mio impegno personale, già nelle prossime ore, affinché si possa trovare una soluzione idonea alla ripresa delle attività del Cefim, grazie anche alla buona volontà di quanti vorranno agire tempestivamente per raggiungere accordi costruttivi» ha auspicato il vescovo di Caserta.
Sul fronte sanitario si è mossa anche l'Azienda Sanitaria Locale con il direttore generale Amedeo Blasotti che è riuscito a trovare il modo di garantire la prosecuzione delle terapie ai pazienti, malgrado la sospensione delle convenzioni con la struttura di via Ferrarecce.

Con le nuove disposizioni, sottoscritte anche dalla dirigente Giuseppina Cecere e dal coordinatore dell'assistenza riabilitativa Pasquale Cerullo, le famiglie potranno avere copia del contratto terapeutico riabilitativo che verrà consegnato con la dicitura "trattasi di paziente già in carico presso il centro Cefim con necessità di continuità terapeutica". Proprio la mancata possibilità di ritirare i contratti era stata la causa dell'ira delle mamme che martedì scorso si erano recate fuori la struttura chiusa causando l'intervento degli agenti della Polizia.
Con la copia del contratto le famiglie potranno accreditarsi per le cure presso gli altri centri del territorio che, contestualmente, sono stati autorizzati a prendere in carico i pazienti in arrivo dal Cefim anche se risulta superato il tetto di spesa contrattualizzato, misura, come specificato nel provvedimento di Biasotti, limitata "alla durata delle criticità determinatesi".
In questo modo l'Asl contribuisce ad evitare il problema (già evidenziato dalle mamme nei giorni scorsi) dei centri pieni e delle lunghe liste di attesa, garantendo il diritto alle cure dei pazienti più in difficoltà.
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Risolta la vertenza "sanitaria" resta ancora aperta quella legata agli oltre 60 dipendenti del Cefim il cui destino è ora strettamente legato a quello della società chiamata a recuperare il tempo perso. Ieri mattina l'incontro tra Giovanni Santangelo, uno dei soci della struttura, e il Prefetto Giuseppe Castaldo, non ha sciolto il nodo delle opere da realizzare entro il 25 settembre. Nel pomeriggio di ieri un incontro tra la proprietà e i lavoratori ha lasciato spazio a maggiore ottimismo sul rispetto degli obblighi imposti dall'Asl con la notizia che lunedì il centro riaprirà. Da lunedì 25 Agosto, infatti, sono sospese le attività convenzionate con la sanità pubblica ma il Cefim può continuare a svolgere le terapie per gli utenti non convenzionati con la Regione. L'intento della proprietà, che dovrà effettuare i previsti lavori in tempi stretti, è anche quello di recuperare il rapporto con i pazienti che si erano dimostrati piuttosto delusi e arrabbiati dalla mancanza di informazioni giunte dal centro che, lunedì scorso, hanno trovato chiuso senza preavviso.
 

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