Parking, altri 300 posti ma c'è il nodo dei vincoli per il nuovo progetto

Entro sei mesi gli stalli diverranno 2500

L'ex caserma Pollio
L'ex caserma Pollio
di Daniela Volpecina
Giovedì 9 Marzo 2023, 08:47 - Ultimo agg. 13:45
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Piano parcheggi, Caserta resta in attesa della riapertura delle mega strutture di piazza IV novembre e via Vittorio Veneto. La prima, chiusa dal 2018, attende un massiccio intervento di restyling. L'iter burocratico successivo all'affidamento della gara si sta rivelando però più insidioso del previsto, complice una serie di autorizzazioni propedeutiche all'avvio dei lavori.

Nel caso della caserma Pollio invece il percorso dovrebbe essere un po' più breve. Il Comune ne ha annunciato infatti la riapertura entro la primavera. Nel frattempo ci sono i parcheggi privati e soprattutto quelli a raso che, entro sei mesi, passeranno da 2.200 a 2.500 stalli. Ma non saranno tutte strisce blu. Stando a quanto previsto dal nuovo capitolato di appalto, aggiudicato alla K-City, verranno disegnate 1.500 strisce blu e mille strisce gialle per i residenti.

E intanto in città prosegue la polemica sul parcheggio interrato che l'Ente intende realizzare in via Feudo San Martino. Il progetto contestato da cittadini, comitati e associazioni ambientaliste, potrebbe ora dover fare i conti anche con i vincoli paesaggistici. Lo spazio verde, che ospita anche alberi di alto fusto, individuato dall'amministrazione per la realizzazione di una infrastruttura del valore di quasi 6 milioni di euro nell'ambito del Pinqua ricade infatti in un'area protetta. Quella dell'asse monumentale che da piazza Carlo di Borbone e viale Carlo III arriva fino alla rotonda di San Nicola la Strada, coinvolgendo quindi anche le aree interne fino a una distanza di cinquecento metri.

Lo si evince dall'articolo 21 ex legge 1.089 del 1939 (poi tramutata nel decreto legislativo numero 42 del 2004) in cui si fa riferimento a un vincolo di rispetto e soprattutto emerge dall'articolo 16 del Piano Paesistico territoriale del 2001, secondo cui in via Feudo sarebbero assolutamente vietati il taglio e l'espianto degli alberi di alto fusto, la modificazione del profilo naturale del terreno e soprattutto l'incremento dei volumi esistenti.

Il progetto del parcheggio, anche se interrato, comporterebbe infatti la cementificazione di una parte dell'area verde in superficie.

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Per l'assessore all'urbanistica, Domenico Maietta, questo dei vincoli è un falso problema. «Abbiamo lavorato in sinergia con la Soprintendenza fin dal primo momento spiega e rispettato tutte le normative in materia ambientale e paesaggistica, dubito quindi che il progetto possa ottenere un parere negativo. Al contempo c'è da dire che non solo non abbatteremo gli alberi - ne verranno espiantati una decina che poi verranno ricollocati poco lontano ma ne pianteremo almeno un centinaio in tutto il quartiere».

Poi la tempistica. «Entro la fine di quest'anno aggiunge verrà ultimato l'iter burocratico ed entro la primavera del 2024 si partirà con i lavori. L'obiettivo è restituire alla città quei cento posti auto che saremo costretti a sottrarre loro per la realizzazione della pista ciclabile e il rifacimento dei marciapiedi. Sarà un parcheggio pubblico e anche un hub di interscambio». Il parcheggio era inizialmente previsto in via Adige, su un suolo privato, poi la decisione di spostarlo in via Feudo su un'area di proprietà del Comune per ottenere una economia di spesa. «Con i soldi che risparmieremo evitando l'esproprio di un'area privata conclude l'assessore potremo riqualificare anche un tratto dei galoppatoi di viale Carlo III. Qui sono previsti infatti un nuovo arredo urbano, il rifacimento della pubblica illuminazione, tante siepi, una palestra urbana all'aperto».

Le parole del titolare dell'Urbanistica non sembrano però aver rassicurato i residenti e le associazioni che hanno già raccolto oltre 300 firme per chiedere all'amministrazione di fare un passo indietro per salvaguardare una delle ultime aree verdi rimaste nel rione Volturno. Dopo il corteo e la richiesta di accesso agli atti protocollata sia al Comune che in Soprintendenza, gli ambientalisti hanno scritto anche al Ministero delle infrastrutture per chiedere l'avvio di «una procedura di verifica della condotta istituzionale del Comune in merito alle indicazioni ministeriali sul Pinqua».

«È assurdo fa notare Vincenzo Fiano del comitato "Città Viva" che un progetto che dovrebbe servire a migliorare la qualità di vita in un quartiere, venga messo in campo escludendo i cittadini di quel quartiere e ignorando le loro richieste, le proposte e le esigenze. Condanniamo questa corsa a spendere soldi pubblici senza interrogarsi sull'utilità di quelle opere e sulle ricadute negative che avranno sul territorio. Asfaltare l'area verde più grande che c'è nel rione Volturno per fare spazio a un parcheggio di cui non si avverte alcuna utilità, considerato che si trova nei pressi di altri tre mega parcheggi, non migliorerà la vivibilità dei cittadini. È per questo che da settimane rivolgiamo appelli all'amministrazione affinché collabori con la cittadinanza invece di operare contro».
 

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