Caserta, raccolta rifiuti rebus:
Ecocar chiama, sciopero congelato

Caserta, raccolta rifiuti rebus: Ecocar chiama, sciopero congelato
di Daniela Volpecina
Giovedì 21 Marzo 2019, 12:30
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Rifiuti, congelato lo sciopero della raccolta in programma domani e sabato ma continua il braccio di ferro tra il Comune e il consorzio Ecocar. Sulla durata del mandato, sull'entità del canone e persino sulla qualità del servizio. Ieri mattina nuovo incontro fiume a Palazzo Castropignano con i dirigenti della società e le organizzazioni sindacali.

Dopo aver detto addio ai commissari e non essendo più colpita da interdittiva antimafia (il provvedimento è stato sospeso dalla prefettura di Latina il 5 marzo scorso dopo una decisione della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Roma), la Ecocar che gestisce il servizio di igiene urbana in città da oltre sei anni, i cinque dell'appalto più tredici mesi di proroghe ha annunciato di voler abbandonare l'incarico il prossimo 31 maggio. Il motivo è presto detto. I vertici del consorzio sostengono infatti che le attuali condizioni del contratto (che risale al 2013) sono antieconomiche e che, complici la carenza di personale, la penuria di mezzi, risorse e strumenti, per il gruppo sarebbe impossibile continuare a garantire l'efficienza e la qualità del servizio. Da qui la richiesta di un adeguamento del canone mensile attraverso l'indicizzazione del valore dell'appalto, alla luce di quanto previsto dalle tabelle ministeriali, e la possibilità di implementare l'organico del quale fanno parte allo stato 162 dipendenti a tempo indeterminato e una ventina di stagionali. E poco importa, a quanto pare, come fatto notare ieri dal dirigente e dall'assessore al ramo, che l'attuale canone mensile, pari a oltre un milione di euro, sia stato tarato su 180 dipendenti a tempo indeterminato invece degli attuali 160.
 
Su entrambi i temi, l'incremento del canone e le nuove assunzioni, il Comune tuttavia non ha ancora sciolto le riserve. E di certo non si pronuncerà prima di aver esaminato il nuovo piano organizzativo che azienda e sindacati gli mostreranno mercoledì prossimo. Anche se al momento una nuova proroga risulta indispensabile per l'amministrazione comunale per portare avanti il percorso che, sembra, sia stato suggerito dall'Anac (l'Autorità nazionale anticorruzione). L'obiettivo dell'ente è infatti quello di continuare ad avvalersi dell'operato della Ecocar per almeno altri sei mesi, il tempo necessario per bandire una nuova gara di appalto, della durata di due anni, che farà da ponte con la nuova fase che prevede la gestione in house del servizio. Il Comune ha ribadito infatti anche ieri mattina la volontà di costituire una società interamente partecipata per poter gestire direttamente la raccolta rifiuti. L'ulteriore proroga a Ecocar sarebbe dunque necessaria per scongiurare l'interruzione di un pubblico servizio mentre per i lavoratori sarebbe garantito il passaggio di cantiere.

Intanto, dopo la svista della settimana scorsa, che ha portato gli uffici comunali a versare gli stipendi dei lavoratori del mese di febbraio sul conto ormai chiuso dei commissari (che hanno lasciato l'incarico tre settimane fa), ieri mattina è stato effettuato il nuovo bonifico intestato direttamente alla società, ciò significa che i dipendenti della Ecocar percepiranno le spettanze al massimo entro lunedì. Un elemento che ha rassicurato gli operatori e contribuito al congelamento dello sciopero «che stando a quanto precisato dalle organizzazioni sindacali è soltanto rinviato».

Ammonta invece a 160mila euro la decurtazione inflitta dal Comune alla Ecocar per i servizi di raccolta e pulizia non effettuati a gennaio in occasione delle assemblee di protesta dei lavoratori. Una penale illegittima e non dovuta, secondo la società, che ha già presentato ricorso. Il Comune dal canto suo lamenta tuttavia un abbassamento progressivo della qualità del servizio con ripercussioni anche sugli standard della raccolta differenziata che avrebbe subito un brusco calo negli ultimi mesi. Un peggioramento che, secondo i sindacati, sarebbe direttamente proporzionale alle difficoltà tecniche, economiche e logistiche riscontrate nell'ultimo anno. Non è la prima volta del resto che le sigle denunciano disservizi e disagi nell'espletamento del servizio. Lo stato di agitazione tra i lavoratori si protrae infatti da oltre tre mesi ormai. Tra i problemi sollevati figurano il mancato rinnovo del parco auto, la fornitura solo parziale del vestiario necessario, l'impossibilità di effettuare i lavori di manutenzione e persino la sostituzione dei pezzi di ricambio di mezzi datati e malandati e soprattutto le sempre più precarie condizioni di sicurezza.
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