La rivolta nei parchi zona Us Navy:
«Cattedrali nel deserto e cittadini B»

La rivolta nei parchi zona Us Navy: «Cattedrali nel deserto e cittadini B»
di Livia Fattore
Mercoledì 20 Marzo 2019, 12:00
3 Minuti di Lettura
GRICIGNANO D'AVERSA - Per i parchi residenziali in zona Us Navy parlare di periferia con relativi problemi è riduttivo. Siamo di fronte a cattedrali nel deserto, senza servizi, senza infrastrutture, nonostante sia trascorso un decennio da quando i primi condomini, con tanto di piscine, hanno fatto la loro apparizione in quelle che erano campagne e che tali sono rimaste, nonostante il passare degli anni e le promesse da marinaio che si rinnovano ogni volta che si profilano all'orizzonte le elezioni. Cosa che accadrà a breve per l'ennesima volta considerato che in paese si voterà il prossimo 26 maggio, a meno di un anno dall'ultima volta. L'ultima amministrazione, infatti, è stata mandata a casa dalla maggioranza dei consiglieri dopo appena quattro mesi dall'elezione a sindaco di Vincenzo Santagata.
 
È ancora altissima l'insoddisfazione dei cittadini e dei residenti nei pressi del complesso Us Navy. A farsi portavoce di un malcontento che dura ormai da anni è Marcello Damiano, rappresentante del Parco Nettuno nel complesso residenziale a ridosso della zona Nato. «Mi trovo ancora oggi, dopo 8 anni di promesse vane, - afferma Damiano, patron di Mia Sposa - a denunciare uno stato di degrado e di abbandono che è quello in cui versano i miei concittadini e in particolar modo i residenti di quella che comunemente è denominata Zona Nato». Lo stesso Damiano lancia una serie di domande rispetto alla piscina, alla chiesa, all'area giochi, al parco commerciale. Ma anche ai piani di tutela dell'ambiente, il potenziamento della raccolta differenza e l'isola ecologica tanto proclamate in campagna elettorale.«Perché non le nostre strade, di cittadini che pagano le tasse, non sono pulite? Perché l'illuminazione è attaccata sui nostri condomini? Perché non è stata sbloccata l'assicurazione di 5 milioni di euro, scaduta già nel 2015, per il completamento delle opere non ultimate? Dove è finita la programmazione dei futuri insediamenti industriali dibattuti nelle piazze in occasione dell'acquisizione di un voto?». Interrogativi che evidenziano un solo fattore comune: l'assoluta negligenza e dimenticanza di una zona del paese alle porte di Aversa da parte della politica che ha amministrato Gricignano negli ultimi dieci anni. Eppure quella zona ha visto il proliferare di numerosi edifici residenziali, mentre le infrastrutture, di fatto, non ci sono mai state. «Noi, cittadini di serie b, - riprende Damiano - attendiamo ancora la realizzazione di quelle garanzie di riqualificazione che sono state alle base del programma elettorale di chi si è aggiudicato la poltrona della politica. Cito testualmente: «Promettiamo un impegno costante per garantire servizi pubblici essenziali ad oggi completamenti assenti'. Ora mi chiedo e vi chiedo: dov'è il controllo, la tutela e l'integrazione delle zone periferiche che erano stati promessi dagli amministratori?». A queste e a tante altre domande, Marcello Damiano e i suoi concittadini di serie b, sperano un giorno, non molto lontano, di ricevere risposte. Una speranza non peregrina se si tiene presente che a breve i residenti, compresi quelli della zona Us Navy, ovviamente, saranno chiamati alle urne per eleggere la nuova amministrazione. C'è ci è pronto a raccontare ancora favole e promesse, ma c'è ance chi sta pensando di proporsi quale consigliere comunale che, al di là delle liste che saranno presenti e di quella che vincerà, si potrebbe proporre quale rappresentante di una zona del paese del quale, tra l'altro, rappresenta il futuro, la naturale zona di espansione. Una zona che, però, in questo momento storico, è in bilico tra periferia ghetto e zona residenziale di lusso. Alla prossima amministrazione il compito di scegliere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA