Selfie e salti nell'ex fabbrica,
17enne in fin di vita a Caserta

Selfie e salti nell'ex fabbrica, 17enne in fin di vita a Caserta
di Claudio Coluzzi
Lunedì 24 Dicembre 2018, 10:00
3 Minuti di Lettura
La noia, la voglia di sfidare il pericolo o semplicemente una pensata giovanile non governata dalla ragione. P. P. 17 anni di Casolla di Caserta è ora in coma farmacologico in ospedale dopo essere precipitato dall'altezza di circa 10 metri all'interno del rudere della ex Saint Gobain. Ha tentato di arrampicarsi sulla ciminiera, alta una sessantina di metri, per farsi un selfie o fare jumping, o entrambe le cose. La «moda» viene in genere definita parkour, salto dai tetti ed ha provocato la morte di molti ragazzi in varie parti del mondo.
 
La «bravata» alla Saint Gobain poteva costare la vita anche al ragazzo di Caserta. Ieri mattina P. P. e un amico sono giunti a bordo di due bici all'esterno della recinzione che costeggia la strada. Hanno lasciato lì le bici e scavalcato, introducendosi nella proprietà privata. Un percorso di sterpi e rifiuti di ogni sorta prima di arrivare al rudere, qui i due si sono arrampicati tra mura sgretolate, lamiere contorte a mani nude. Saltando da un appiglio all'altro. Ad un certo punto P. P. ha estratto il telefonino perchè voleva farsi un selfie aggrappato alla ciminiera. È rovinato a suolo. Un volo di una decina di metri ed un tonfo agghiacciante. Il suo amico pure è finito in una pozzanghera ma senza danni seri. Ha quindi trascinato P. P. sanguinante e dolorante fino alla strada, lo ha adagiato alla recinzione e a quel punto alcuni passanti si sono fermati e chiesto aiuto al 118.

Ma che è successo, come si è ferito... Il ragazzo illeso ma sporco di fango e sangue ha risposto: «Siamo giovani, stavamo facendo delle stron...poi lui è caduto». Il personale del 118 è giunto in pochi minuti. Il ferito era cosciente ma già a vista appariva conciato male. Pallido, con il respiro affannato, il viso coperto di sangue. Dopo il ricovero in ospedale e gli esami diagnostici gli hanno riscontrato un «grave trauma cranico e toracico con pneumotorace drenato e frattura di due vertebre». È ora in rianimazione in coma farmacologico e dovrà essere sottoposto ad altri controlli nei prossimi giorni.

Ma quella sfida all'interno dell'ex Saint Gobain non è certo frutto solo di una «pensata» dei due ragazzi. Lo fanno in tanti e in tanti rischiano serie conseguenze. Salgono sui capannoni abbandonati e in parte pericolanti ma al centro del «gioco folle» c'è proprio la ciminiera dell'ex Saint Gobain. È alta una sessantina di metri, all'esterno ha delle scale che servivano per le ispezioni quando la fabbrica era operativa. Dopo la cessazione dell'enorme azienda è stata realizzata una vasta lottizzazione con uffici, alberhi, appartamenti. Il corpo centrale dell'ex Saint Gobain è invece rimasto li, bloccato in quanto «archeologia industriale». E, visto che altro non si può fare, sulla storica ciminiera sono state collocate anche diverso ripetitori telefonici.

Ma, in ogni caso, l'area è sprovvista di qualsiasi sorveglianza e sistema di protezione. La «sfida mortale» dei ragazzi avviene ormai anche in pieno giorno. Ieri mattina è stato P. P. a finire in ospedale e si spera che possa recuperare senza danni permanenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA