Farmacie, l'Ordine contro il Comune
di Caserta: «Di noi se ne infischia»

Farmacie, l'Ordine contro il Comune di Caserta: «Di noi se ne infischia»
di Biagio Salvati
Lunedì 18 Febbraio 2019, 10:03
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La revisione della pianta organica delle farmacie nel territorio di Caserta non può essere attuata secondo lo schema redatto dagli «esperti» dell'amministrazione comunale, sulla base di una delibera approvata tre giorni prima dello scorso Capodanno. Lo sostiene l'Ordine provinciale dei farmacisti del capoluogo, presieduto da Vincenzo Buonocore in quanto, prima di tutto, secondo la legge, il Comune ha l'obbligo di consultare l'organismo dei farmacisti e i responsabili dell'Asl per la zonizzazione delle attività farmaceutiche individuate sul suolo comunale.

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Invece, l'Ordine dei farmacisti secondo quanto informa una nota dell'organismo è stato completamente escluso dalla consulenza (in uno con l'Asl) e, addirittura, quando ha contestato la pianta organica redatta da Palazzo Castropignano chiedendo lumi e un incontro, dagli uffici comunali è arrivato un atto contenente la «modifica» il cui contenuto era identico alla prima e unica proposta di pianta organica. Una vicenda sconcertante che il presidente Buonocore commenta così: «A Caserta il Comune fa tutto da solo, calpestando le norme, ignorando i richiami alla legalità ed infischiandosene dei diritti partecipativi dell'Ordine professionale e dell'Asl, come dimostra la cronistoria degli eventi».

 

Che si riassumono così: l'Ordine dei farmacisti il pomeriggio del 27 dicembre 2018 (a uffici chiusi) riceve una pec dal Comune che gli impiegati leggeranno il 28 in cui si informa l'organismo di una proposta di delibera di giunta da parte del Municipio sul piano delle farmacie. La comunicazione arriva dopo che nel mese precedente di ottobre, l'Ordine aveva chiesto invano di essere interpellato per la modifica della pianta organica delle farmacie risalente al 2016 (adottata all'epoca dal commissario prefettizio) e che va aggiornata ogni due anni. La proposta di delibera di giunta viene a questo punto contestata per varie ragioni dai farmacisti e così il 12 gennaio scorso, il Comune invia un atto di modifica che però risulta del tutto identico nei contenuti alla prima proposta, quest'ultima approvata con un «blitz» a fine anno. Dopo un incontro avuto il 17 gennaio tra una delegazione dei consiglieri dell'Ordine e il sindaco di Caserta, in cui i medici illustrano le criticità della pianta organica (carenza dell'indicazione del numero degli abitanti, delle strade attribuite a ciascuna sede, assenza della rappresentazione topografica delle sedi e assenza della prova della razionale ed omogenea distribuzione del servizio farmaceutico sul territorio in contrasto con le previsioni normative), l'incontro slitta al 25 gennaio scorso e da qui rinviato al successivo 5 febbraio.

TUTTO COME PRIMA
In questa riunione, l'amministrazione, secondo l'Ordine, ha assunto un comportamento irriguardoso lasciando tutto come prima e senza apportare alcuna modifica della pianta organica che per i farmacisti è zeppa di criticità.
«Rispetto alle condotte tenute dal Comune di Caserta - spiegano all'Ordine dei farmacisti - irrispettose di ruoli istituzionali e gravemente configgenti con le norme giuridiche, non solo ogni farmacista ma ogni cittadino non può non chiedersi perché il Comune di Caserta, posto dinanzi alle evidenze, si è ostinato e si ostina con arroganza ad andare diritto su una strada errata non satisfattiva dell'interesse pubblico, ponendo le premesse di certi contenziosi che determineranno inevitabili aggravi economici alle casse comunali già martoriate da due procedure di dissesto e situazioni di incertezza nella conformazione delle sedi farmaceutiche cittadine, senza alcun giovamento per l'interesse pubblico e con gravi pregiudizi non solo per i farmacisti titolari, ma per tutti i cittadini utenti del servizio farmaceutico».
La vicenda, a questo punto, potrebbe sfociare in un'azione legale che l'organismo sta valutando di avviare nei prossimi giorni.
 
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