Hanno protestato con un presidio a Napoli, davanti a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania, alcune decine di ex lavoratori della multinazionale Jabil attualmente assunti all'Orefice Group, azienda sarda che produce gruppi elettrogeni. Il presidio è stato organizzato dai sindacati dei metalmeccanici (Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Failms) per protestare contro la decisione di Orefice, anticipata nell'incontro del 18 giugno tenutosi in via telematica con il coordinamento di Confindustria Napoli, di rinunciare a realizzare il progetto industriale che riguardava proprio i 23 lavoratori ex Jabil.
Orefice, così come Softlab, altra società finita nel mirino dei sindacati, aveva risposto tra il 2018 e il 2019 all'invito delle istituzioni - Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Campania - ad assorbire quanti più lavoratori possibile dalla Jabil, multinazionale americana dell'elettronica e delle Tlc con sede a Marcianise, che da qualche anno attraversa una grave crisi di commesse.
«Non è possibile - afferma Massimiliano Guglielmi, segretario della Fiom-Cgil Campania - che ancora vi siano imprenditori che vengano nel Casertano grazie ad incentivi e poi non attuino i progetti annunciati, dicendo di volersene andare come se nulla fosse, disattendendo accordi fatti con sindacati e istituzioni. Il Governo e la Regione cosa fanno?»