Bagnino morto da eroe in mare:
«Cittadinanza italiana per il suo bimbo»

Bagnino morto da eroe in mare: «Cittadinanza italiana per il suo bimbo»
di Vincenzo Ammaliato
Venerdì 10 Giugno 2022, 08:23 - Ultimo agg. 22:01
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È la Regione Campania che si farà carico delle spese per il rito funebre e il rimpatrio della salma di Amarri Rahal, lo spiaggino morto annegato martedì a Castel Volturno dopo aver tratto in salvo dal mare agitato due bambini. A comunicarlo è il presidente Vincenzo De Luca, tramite il suo assessore alla legalità e immigrazione Mario Morcone. La salma di Said, col nome come era conosciuto da tutti nella località di Pinetamare, dove viveva da oltre vent'anni, si trova all'istituto di medicina legale di Caserta. Appena sarà completata l'autopsia il corpo sarà restituito ai due fratelli, arrivati in Campania: uno dalla Toscana, l'altro dalla Finlandia. I funerali saranno celebrati col rito islamico. «Il desiderio dei fratelli e di tutta la comunità di Pinetamare, dove Said era voluto bene da tutti spiega Luigi Russo, il titolare della concessione dove l'uomo lavorava e purtroppo ha trovato la morte è che si faccia sul lido. Lo stabilimento adesso è chiuso per lutto e tale resterà. Al momento non so come sarà il dopo Said. Questo è solo il momento della sofferenza, perché tutti noi non riusciamo a pensare che alla drammatica perdita di una persona che era come fosse di famiglia». Secondo alcuni rumors al rito funebre in spiaggia, che dovrebbe svolgersi o lunedì o martedì, potrebbe partecipare anche il governatore Vincenzo de Luca. Intanto, i due fratelli di Said sono stati ascoltati a lungo dal commissariato locale, dove gli agenti hanno chiesto informazioni sulla vita dello sfortunato congiunto. Molto probabilmente, perché la presidenza della Repubblica starebbe valutando la possibilità di concedere all'eroe della Domiziana la medaglia al valor civile.

«Ma non basta solo un ricordo sottolinea - Luigi Russo Said - ha dato la vita per salvare due bambini.

Adesso che non c'è più, chi si prenderà cura materialmente di Amir, suo figlio di tre anni che vive con la mamma in Marocco? Peraltro, il bambino ha una gravissima patologia invalidante. Così come Said ha salvato due bambini italiani, ritengo sia opportuno che l'Italia si faccio carico del suo bambino». Una soluzione immediata la propone Hilarry Sedu, avvocato del foro di Napoli, specializzato in diritti civili, nato da genitori nigeriani e cresciuto a Castel Volturno. L'avvocato Sedu ha suggerito ai fratelli si Said di chiedere per il congiunto la cittadinanza italiana, seppure post mortem. In questo modo potrebbe essere trasferita alla moglie e al figlio. E il bambino potrebbe venire in Italia per curarsi. Il suo papà non c'è più perché ha offerto la sua vita per bambini che non conosceva; si è buttato a mare anche senza saper nuotare. Tutta Italia in questi giorni definisce l'uomo un eroe. Sarebbe opportuno passare dalle parole e dalle buone intenzione ai fatti: Amir e la mamma, hanno bisogno di sostengo e non solo di tipo spirituale e morale.

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