Reggia superstar: tanti visitatori
ma nessun turista a Caserta

Reggia superstar: tanti visitatori ma nessun turista a Caserta
di Marilù Musto
Venerdì 26 Aprile 2019, 11:30 - Ultimo agg. 16:29
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Basta una giornata di sole, il berretto in testa, la volontà di passeggiare tanto ed è subito boom. La Reggia festeggia il pienone di turisti nella giornata del 25 aprile, ma la città di Caserta piange un commercio che non decolla e chiude i battenti. La teoria illuminista di legare la domanda dei visitatori all'offerta dei negozianti non fa breccia nel cuore nè degli amministratori locali nè in quelli «reali». E così, capita che il turista bergamasco appena uscito dalla dimora dei Borbone chieda: «Dove posso comprare la mozzarella?». E capita pure che incroci un giovanotto con i volantini fra le mani che gli propone una Kebabberia a due passi dal palazzo reale.

E il negozio di prodotti tipici? Si trova lungo corso Giannone, dove però i cancelli della Reggia sono perennemente chiusi nei giorni festivi. L'entrata è sbarrata perché non si trovano, probabilmente, dipendenti disponibili a eseguire controlli agli ingressi secondari nei giorni di festa. Il tutto si riduce alla scusante del «problema di sicurezza» che non fa bene alla città e al monumento.
 

«Non dico di aprire il varco di corso Giannone per far entrare i turisti, ma almeno per farli uscire dalla Reggia, perché no? Sarebbe un grosso passo in avanti. In questo modo, i visitatori possono girare per la città e attraversare via Mazzini, fermarsi al negozio di prodotti gastronomici di eccellenza e proseguire per corso Trieste, via San Carlo. Il problema vero è che il commercio a Caserta sta morendo perché non c'è un progetto unitario che leghi i turisti al territorio». Lo dice con rammarico la titolare del negozietto di prodotti alimentari di corso Giannone. «Questo mio piccolo paradiso di bontà premia gli alimenti a chilometro zero, come la ricotta di capra», dice ancora la titolare che, a metà mattinata, si ritrova il negozio semivuoto nel giorno del boom turistico. «Com'è possibile che ci sia un mancato coordinamento fra amministrazione e palazzo reale?», tuona Giuseppe Cardone, gestore dello storico Bar Frank. «È una città miope, questa. Ho visto i turisti restare delusi davanti alle grate della Reggia e ho ascoltato, con rammarico, anche delle sonore imprecazioni».

La Reggia di Caserta fa il pienone, certo, ma a Caserta i commercianti non festeggiano. «Anzi, chiudono le saracinesche», commenta un esercente che ha tappezzato le vetrine della sua sartoria maschile di via Battisti con «Fuori tutto, svendita». E poi, nel giorno del 25 aprile, fa discutere sui social anche l'inciviltà dei troppi visitatori che hanno abbandonato rifiuti nel parco vanvitelliano. «Ma qui non ci sono abbastanza cassonetti per la differenziata - dicono i ragazzi che sostano appena davanti ai cancelli di piazza Carlo III. Sul prato, come testimoniano anche le foto girate sul web, a fine giornata si potevano infatti vedere lattine, buste di immondizia, resti di cibo, una situazione poco decorosa per i giardini reali che in altre giornate non si era mai registrata.
 
Il calendario ha voluto che il 25 aprile venisse il giovedì dopo la Pasquetta, nel giorno noto come la Pasquetta dei marcianisani e alla Reggia a fine giornata il numero dei visitatori ha sfiorato gli 8000 ingressi, compresi i turisti che poteva entrare gratis perché minorenni. Anche ieri sono state applicate le regole stabilite dalla direzione della Reggia per fare fronte al grosso flusso: l'accesso agli Appartamenti Storici era infatti a «numero chiuso», con 6mila ingressi consentiti nell'arco della giornata, mentre il Giardino Inglese era visitabile solo tramite prenotazione. Non sono mancate le critiche, segnalate in questi giorni, per lo stato di alcune vasche del parco e delle statue che si vedono lungo il percorso nel giardino reale fino alla fontana di Diana e Atteone che restano sempre mutilate e sporche.
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