La Reggia di Caserta perde colpi,
turisti in calo del 13 per cento

La Reggia di Caserta perde colpi, turisti in calo del 13 per cento
di Lidia Luberto
Martedì 16 Luglio 2019, 12:00
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Dati con il segno meno, ma prevedibili. Sono quelli degli ingressi alla Reggia di Caserta relativi al primo semestre del 2019. Le persone che hanno visitato il complesso vanvitelliano da gennaio a giugno 2019 sono 385.745 contro i 447.312 dello stesso periodo del 2018, con un significativo -13%.
 
«Ce lo aspettavamo», osserva Enzo Moriello, presidente della sezione turismo di Confindustria Caserta. «Questa diminuzione è stata certamente determinata dal fatto che la Reggia è rimasta a lungo senza guida. La vacatio nella gestione ha indubbiamente inciso, ma credo che questo risultato sia legato a una questione molto più ampia che è la mancanza di una strategia di marketing del territorio». Insomma, Moriello, allarga il discorso e le considerazioni, guardando oltre la Reggia.

«Finché i turisti continueranno a venire a Caserta solo per la Reggia e finché non ci sganceremo da questa logica e inizieremo a vendere il territorio tutto e a pubblicizzarlo opportunamente, dipenderemo sempre e solo dal capolavoro vanvitelliano, trascurando l'intera provincia che pure ha tante cose da offrire e da proporre». Ma il dato negativo non sembra essere tale solo per Caserta, in quanto la flessione è stata registrata nelle altre province campane, in particolare, e in Italia, più in generale. La ripartenza delle mete turistiche estere, per anni trascurate per la paura del terrorismo e che oggi stanno risalendo nelle preferenze dei viaggiatori, ha un peso notevole su questo nuovo trend, e dovrebbe allarmare gli operatori e gli imprenditori del settore, ma anche chi ha la responsabilità delle politiche del territorio. Perciò, Moriello insiste sulla programmazione e sulla progettualità.

«Si tratta di strumenti fondamentali, soprattutto oggi che le cose stanno cambiando a livello internazionale. Invece, ancora non c'è un tavolo serio intorno al quale ci si può sedere, dibattere e lavorare insieme verso il medesimo obiettivo». Anche perché, da sola la Reggia non basta. «Il monumento vanvitelliano non ha bisogno di tante campagne di promozione e non possiamo sempre contare sulla sua capacità di traino», sottolinea l'imprenditore che è anche il responsabile di Caserta welcome. «Non avendo promozionato il territorio e non avendo fatto alcuna programmazione il risultato non può che essere questo», aggiunge Moriello.

Inoltre, oggi il turismo si sviluppa sulla conoscenza dei territori che avviene attraverso i social e internet. «Un approccio che ha cambiato totalmente il modo di viaggiare e di scegliere le destinazioni. Se il turista - aggiunge Moriello - prende in considerazione l'intero territorio, nei social l'idea che passa della nostra zona è ancora negativa soprattutto per la mancanza di infrastrutture». I problemi ci sono non solo perché non si riesce a promozionare le ricchezze locali, ma anche perché chi arriva si accorge delle deficienze nei trasporti e nell'accoglienza.
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