Vigilia di Natale senza Reggia Caserta,
albergatori inferociti: «Fatica sprecata»

Vigilia di Natale senza Reggia Caserta, albergatori inferociti: «Fatica sprecata»
di Lidia Luberto
Giovedì 28 Novembre 2019, 08:51 - Ultimo agg. 10:35
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La mancata apertura straordinaria della Reggia di Caserta nelle giornate del 24 e 31 dicembre, che cadono quest'anno entrambe di martedì, giornata di chiusura settimanale del monumento, sta provocando dissapori e malcontento fra gli operatori turistici casertani. «Ci risiamo - dichiara Francesco Marzano, fra i più attivi imprenditori turistici del territorio - tali chiusure ci danneggiano e non poco. Negli anni scorsi eravamo riusciti a far capire l'importanza di date come queste per la nostra programmazione, ma, evidentemente, è stata fatica sprecata: qui tutto ritorna al punto di partenza. Siamo all'anno zero: quello che sembrava acquisito viene rimesso in discussione. Così, navighiamo, come sempre, in mare aperto, senza certezze, né punti di riferimento».

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La delusione degli operatori turistici locali è stata scatenata dalla decisione, peraltro presa già a inizio di anno, con la quale fu stabilito il calendario del 2019 dall'allora direttore ad interim Antonio Lampis, ma che il suo successore, Tiziana Maffei, non ha ritenuto di modificare. Una scelta aggravata, secondo gli interessati, dal fatto che, in questo modo, il complesso vanvitelliano rimarrà chiuso per ben quattro giorni (il 25 e il 1 gennaio, sono tradizionalmente chiusi) in un periodo che si preannuncia di intenso movimento turistico in tutta la Regione. «Abbiamo tante prenotazioni che saremo costretti a dirottare altrove. Ma tant'è. Per noi operatori ormai la reggia è più un problema che una risorsa, non essendo più un punto di riferimento per la programmazione dello sviluppo e del turismo: non conosciamo mai date, decisioni, iniziative, progetti, in tempo utile perciò non riusciamo ad organizzare il nostro lavoro e le nostre offerte. Un modo di operare che, è bene precisarlo - sempre Marzano - non è appannaggio solo della reggia ma anche del Comune, della Regione e di tutti gli enti che operano in questo settore».

Insomma, un'abitudine diffusa, difficile da sradicare: «Perché - aggiunge Marzano - manca una strategia di sviluppo condivisa, un interlocutore esperto che, al di là della buona volontà abbia una visione di insieme e di futuro. Ad esempio, da anni, su questo territorio manca un assessore al ramo sia a livello locale che regionale». Sulla stessa lunghezza d'onda, Vincenzo Moriello, il presidente della sezione turismo di Confindustria Caserta. «I nostri associati sono preoccupati: queste giornate festive sono importanti per il comparto e, perdere anche pochi giorni, costituisce un problema. Ovviamente comprendiamo la posizione, il punto di vista e la prudenza della dg Maffei, che è appena arrivata, ma ci saremmo forse aspettati, uno sforzo maggiore. Una cosa è certa, però, una simile situazione non sarà ammissibile l'anno prossimo e io, che sono un inguaribile ottimista, sono convinto che effettivamente le cose cambieranno». In effetti, lo stesso direttore sta già cercando di ovviare a quello che anche lei percepisce come un disagio.

«Siamo in contatto con l'amministrazione comunale per individuare itinerari alternativi, da San Leucio a Casertavecchia».

Una buona volontà apprezzata dagli imprenditori, ma che non elimina i problemi. «Comprendiamo la direttrice Maffei che, effettivamente, sta cercando di fare del suo meglio, ma neppure la sua disponibilità può darci una mano concreta», è il parere di Emma Taricco, che da anni opera con passione nel settore del turismo. «A noi fa piacere che tutti, anche i dipendenti della Reggia, possano godere delle festività, ma per noi quelle sono giornate di lavoro certe che così rischiamo di perdere, e, come è facile comprendere, questo comporta, per noi tutti, un grave danno economico».

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