Reggia di Caserta, sold out
con le famiglie: ora tocca alla città

Reggia di Caserta, sold out con le famiglie: ora tocca alla città
di Lidia Luberto
Lunedì 14 Ottobre 2019, 08:59
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C'era tanta, tantissima gente ieri a Caserta. File lunghissime già dalla mattina davanti alla Reggia aperta gratuitamente in occasione dell'iniziativa «Famiglie al museo», promossa dal Mibact, su idea del ministro Dario Franceschini. Un'immagine, questa, che, per fortuna, è diventata consueta, e non solo nelle giornate «in promozione». La vera novità, invece, è vedere tanti turisti (anche molti stranieri) in giro per le strade situate nelle immediate vicinanze del monumento vanvitelliano. Viale Dohuet, piazza Gramsci, via Battisti, piazza Dante, via Mazzini e persino il primo tratto del corso Trieste erano affollati molto più del solito. Come anche i bar, il vicino supermercato e i pochi negozi aperti. Per non parlare dei parcheggi che sono nelle zone limitrofe al monumento: è stato tanto costante e continuo il movimento di entrata e uscita dalle aree di sosta da provocare rallentamenti alla circolazione per l'intera giornata. Insomma, la Reggia ha ripreso a tirare e ad attirare. Ma è la città che non sempre riesce a starle dietro.

 
«Il monumento fa grandi numeri (ieri sono arrivati complessivamente 10299 visitatori) che il territorio potrebbe e dovrebbe mettere a frutto», dice il direttore della Reggia, Tiziana Maffei. «Le lunghe file che si formano già dalle prime ore della mattina andrebbero gestite anche da chi si occupa dell'esterno Reggia. Perché, ad esempio, non immaginare di rendere più piacevole l'attesa delle migliaia di persone organizzando piccoli spettacoli con artisti di strada? Sarebbe una bella iniziativa e darebbe una mano anche a noi impegnati nella difficile gestione interna di questi flussi. L'ho anche detto alle associazioni di categoria che hanno partecipato al tavolo tecnico che si è riunito la scorsa settimana». Infatti, anche ieri è stato difficile evitare disagi e insofferenze ai molti visitatori. Nonostante alcuni accorgimenti finalizzati a regolamentare le code. «Abbiamo cambiato il verso della fila che ora si sviluppa verso piazza Gramsci, tangente al palazzo, e non attraversa più piazza Carlo III. Ci è sembrato il sistema migliore per avvicinare le persone al centro cittadino, piccoli dettagli strategici da non sottovalutare. E, poi, quella e' un'area meno assolata, in quanto su di essa insistono edifici che in qualche modo un po' di ombra la fanno. Inoltre, siamo stati costretti anche stavolta a contingentare gli ingressi, ma alle 10,30 erano stati già staccati i 1800 biglietti previsti per la mattina. Ed e' a questo punto che si vive il momento più difficile: chi è in fila da ore non vuole sentire di dover tornare per il secondo turno. Ma per la salvaguardia del sito non possiamo fare altrimenti», sottolinea Maffei. «Da qui il malcontento e le proteste, peraltro ingiustificabili, visto che avvertiamo con largo anticipo del limite. Dunque, se non fosse per l'aiuto e il coordinamento delle forze dell'ordine, della Guardia di Finanza e dell'Associazione volontari carabinieri e della polizia municipale, non credo che riusciremmo a far fronte al flusso massiccio che ci troviamo di fronte in queste giornate di accesso gratuito. Un'opzione alla quale certo non vogliamo rinunciare ma che richiede ancora diversi aggiustamenti. Come quello di non accettare i gruppi e sviluppare, almeno per quei giorni, il sistema delle prenotazioni obbligatorie». Anche perché per il dg la questione è anche quella della qualità della visita.
«Il percorso nella Reggia deve dare emozioni e suggestioni che certo non possono essere vissute in un tempo tanto breve», sottolinea. Intanto, oggi nella Reggia, si terrà il Tavolo Verde, incontro periodico dei direttori dei musei statali autonomi a cui è affidata la gestione di parchi, che, in questa sua VII edizione, si occuperà di sostenibilità ambientale e della individuazione di adeguate professionalità da impiegare nella cura dei parchi e giardini storici.
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