Soldati di terracotta, ok alla mostra
alla Reggia dagli ispettori cinesi

Soldati di terracotta, ok alla mostra alla Reggia dagli ispettori cinesi
di Lidia Luberto
Venerdì 3 Maggio 2019, 12:04
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L'Esercito di terracotta è sempre più vicino: sono appena ripartiti, infatti, i funzionari cinesi arrivati a Caserta nei giorni scorsi per effettuare un primo sopralluogo ai locali della Reggia che dovranno ospitare la mostra di alcuni degli antichissimi guerrieri.

La delegazione era composta dal responsabile dei beni culturali della provincia dello Shaanxi, dal responsabile delle mostre della stessa provincia, dal vice direttore del museo archeologico che ospita il prezioso reperto. «I nostri ospiti hanno voluto vedere gli spazi nei quali verrà allestita l'esposizione per verificare i sistemi d'allarme e tutti gli altri strumenti relativi alla sicurezza», ha spiegato Vincenzo Mazzarella, il funzionario della Reggia, responsabile della valorizzazione che ha accompagnato gli esperti cinesi in visita. La rassegna sarà costituita da un centinaio di antichi reperti che faranno da contorno ai 14 guerrieri di terracotta e ai quattro cavalli, tutti rigorosamente autentici.
 
Un evento, dunque, eccezionale e di grande rilievo culturale: solo nel 1974 a Venezia ci fu un avvenimento di questa portata. Infatti, quelli esposti a Napoli, dall'ottobre 2017 all'aprile 2018, nella Basilica dello Spirito Santo in via Toledo, che pure attirarono centinaia di visitatori, erano riproduzioni dei guerrieri, sebbene molto fedeli in quanto realizzate da artigiani locali attraverso le antiche tecniche di fabbricazione. Quelli che saranno a Caserta sono una piccolissima parte dell'enorme esercito di 8000 guerrieri di terracotta, a grandezza naturale, vestiti con corazze e dotati di armi, poste di guardia alla tomba dell'imperatore Qin Shi Huang. Le statue, sorprendenti per il loro realismo nei dettagli, furono trovate casualmente e costituiscono una delle più importanti scoperte archeologiche del XX secolo. Per la mostra alla Reggia, però, non c'è ancora niente di definito.

«La recente visita rappresenta solo un primo approccio, una sorta di accordo preliminare al quale dovranno seguire altri contatti per stabilire le date e le modalità di trasferimento e di allestimento», ha precisato Enzo Zuccaro, responsabile della comunicazione della Reggia. Che ha aggiunto: «I successivi passaggi dovranno essere concordati con il prossimo nuovo direttore. In ogni caso questa iniziativa avrà sviluppi molto più ampi. Infatti, i nostri ospiti hanno sottoscritto il protocollo d'intesa e di collaborazione, oltre che con la reggia, anche con il Museo archeologico di Napoli. Il primo passo per future iniziative comuni». Ma gli ospiti cinesi non si sono fermati solo alla Reggia, hanno voluto, infatti, conoscere direttamente anche il Belvedere di San Leucio, l'altro polo del sito Unesco: una sorta di gemellaggio fra bellezze, quelle casertane, da un lato, e lo stesso Esercito di terracotta, dall'altro, entrambi «patrimoni dell'umanità». «Si è trattato di una visita a sorpresa», racconta Ezia Pamela Cioffi, la funzionaria del Comune che si occupa del sito leuciano. «Ma la vera sorpresa l'hanno ricevuta loro: quando hanno visto i torcitoi in funzione grazie alla forza motrice dell'acqua che arriva dall'Acquedotto carolino sono rimasti incantati. Abbiamo tanto da imparare da voi. Ci hanno detto».
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