Turismo a Caserta, nodo chiusure: «Ora intese sui turni di negozi, bar e locali»

In centro tante serrande abbassate. Bo: «Inviti raccolti soltanto da pochi»

Strade deserte a Caserta
Strade deserte a Caserta
di Lidia Luberto
Martedì 15 Agosto 2023, 11:06 - Ultimo agg. 16 Agosto, 10:44
4 Minuti di Lettura

«Caserta è una città turistica che, in fondo, non vuole lavorare con il turismo». In questa riflessione di Gianni Genovese, imprenditore e contitolare del bar omonimo in piazza Vanvitelli, è efficacemente sintetizzata la situazione della città della Reggia, in questi giorni di Ferragosto. Le strade cittadine intorno al complesso vanvitelliano pullulano di turisti, ma la maggioranza dei negozi è chiuso. Nella centralissima via Mazzini, quella dov'è c'è la più alta concentrazione di esercizi commerciali, le saracinesche sono, infatti, tutte abbassate. Peraltro, quest'anno, anche i negozi monomarca e quelli aziendali che, in genere, riescono ad effettuare una turnazione fra i dipendenti, sono "chiusi per ferie".

Forse anche a causa della particolare collocazione del ferragosto sul calendario: il 15 agosto di martedì ha favorito il "ponte lungo" o lunghissimo: la stragrande maggioranza degli esercizi rimarrà chiusa, infatti, per l'intera settimana. Solo il negozio "Luisa Spagnoli" è aperto: una piccola oasi in un deserto desolato. Diversa la situazione sul Corso Trieste, dove sono molti di più i negozi aperti. Una scelta non nuova per gli operatori commerciali dell'arteria più grande della città. «Noi siamo aperti un po' per motivi familiari e un po' perché non ci sembra opportuno dare un'immagine troppo triste e desolata di una città frequentata da tanti turisti.

Questa strada è già normalmente un mortorio, figuriamoci se chiudiamo i nostri negozi», è la testimonianza di Domenico Tramontano, titolare del negozio di abbigliamento omonimo.

«Menomale che il messaggio più volte lanciato a tutti i livelli, sia stato raccolto almeno da qualcuno», dice Giovanni Bo, presidente sezione turismo di Confindustria Caserta. «Purtroppo nel corso degli anni, non ci si è troppo adeguati a quello che dovrebbe essere il normale andamento di una città turistica. Poi, però, non ci si lamenti della concorrenza del vicino Centro commerciale Campania e di Reggia outlet aperti senza soluzione di continuità - continua Bo - Credo sia giunto il tempo di programmare e organizzarsi diversamente, per rendere la città più viva e accogliente anche e soprattutto in questi giorni di ferie. Aprire i negozi che si trovano nei pressi della Reggia, e, anzi, favorire la nascita di rivendite di prodotti tipici, come ha proposto la direttrice Maffei, è una cosa ormai inevitabile, alla luce delle opzioni di visita che offre il monumento anche in questi periodi di grande movimento turistico».

Il tentativo di evitare la chiusura "a tappeto" è stato posto in essere dal Comune. «Abbiamo chiesto alle associazioni di categoria di sollecitare i propri iscritti ad effettuare una sorta di rotazione per non dare ai turisti l'impressione di una città abbandonata», dice Emiliano Casale, vicesindaco e assessore alle attività produttive. «Stiamo - continua - anche cercando di mutare l'aspetto della zona contigua alla Reggia: pure a questo servirà la tassa di soggiorno che entrerà in vigore entro ottobre. Abbiamo anche cercato di intercettare imprenditori interessati a investire nei servizi e nella creazione di negozi di prodotti tipici, ma non è semplice. Chi investe vuole garanzie. Perciò, l'apertura dell'ingresso su via Giannone potrà costituire la svolta incentivando i turisti ad attraversare il centro storico».

Lucio Sindaco, presidente Confcommercio Caserta, ritiene che ogni cambiamento abbia bisogno di un'attenta programmazione. «Certe cose sono realizzabili solo se a monte c'è una volontà comune. Anche la nascita di rivendite di prodotti tipici dovrebbe essere il frutto di un tavolo congiunto Reggia-Comune per decidere quali condizioni offrire, dove intercettare gli spazi, come favorire queste attività. Finora non ci è sembrato di aver notato tale disponibilità. Peraltro, come molti ricorderanno, esiste una resistenza "storica" a far istallare strutture mobili, come c'erano una volta, nei pressi del Museo».

Quelli che, invece, sembrano aver colto le grandi opportunità che offre la Reggia, sono i bar e le pizzerie soprattutto quelle situate nei pressi del monumento. «Siamo aperti, a parte che per il turno di chiusura settimanale, e la gente c'è ed è tanta», dice Giacomo Serao, contitolare del bar omonimo. Identica la scelta del bar Tropicana sul corso Trieste: «Il compito di chi fa un lavoro come il nostro è di accogliere al meglio le persone che si trovano in città soprattutto in questo periodo», dicono al Tropicana. Aperta tutti i giorni, compreso oggi, e sempre al completo anche la pizzeria "Piazzart". «Stiamo lavorando benissimo - dice il responsabile Pasquale Saldamarco - con i turisti, ma anche con i casertani che poi non sono così pochi in città. Chiuderemo una settimana solo dal 21 agosto, quando il flusso di visitatori non sarà così abbondante».

© RIPRODUZIONE RISERVATA