Carthago delenda est: storia di Cartagine e dell'Africa romana al Museo di Baronissi

Saranno presenti gli archeologi Ilenia Tamburro ed Umberto Pappalardo. Apre l'incontro Massimo Bignardi

Carthago delenda est: storia di Cartagine e dell'Africa romana al Museo di Baronissi
Carthago delenda est: storia di Cartagine e dell'Africa romana al Museo di Baronissi
di Ilaria Cotarella
Sabato 27 Gennaio 2024, 15:00 - Ultimo agg. 19:05
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Storia di Cartagine e del suo ruolo in Africa al Museo FRaC di Baronissi. Stasera alle ore 18.00 si terrà l'incontro “Carthago delenda est. Dialoghi sull'Africa Romana”, appuntamento multi disciplinare che si inserisce nell'ambito della mostra “African Contemporary Art. Miti, simboli ed altri segni. Opere dalla collezione di Mino Sorvillo”, in esposizione nella Galleria dei Frati sino al 25 febbraio 2024. Si discuterà della città di Cartagine e della sua rilevanza archeologica. L'incontro sarà aperto dal direttore del Museo FRaC di Baronissi, il professore Massimo Bignardi a cui seguiranno gli interventi di due esperti della materia, gli archeologi Ilenia Tamburro ed Umberto Pappalardo.

La mostra di Mino Sorvillo è la prima sull'arte contemporanea africana in ambito campano e meridionale.

Presenta un'ampia selezione di dipinti e sculture realizzate da artisti contemporanei africani, appartenenti alla generazione che ha operato nel corso della seconda metà del XX secolo e nei primi anni del 2000. Oltre a queste opere sarà possibile anche ammirare oggetti, feticci e maschere della cultura dei popoli dell'Africa sub sahariana. 

«La mostra esporrà la collezione di Mino Sorvillo, ed è stata organizzata grazie alla volontà del direttore del museo FRaC, Massimo Bignardi e del suo collaboratore, Pio Manzo. Varrà la pena vederla non solo perché è la prima mostra di arte contemporanea africana organizzata in ambito campano ma soprattutto per rimanere incantati dinanzi alla varietà di colori prodotti dagli artisti africani, la semplicità dei soggetti rappresentati, tra cui elefanti, leoni e figure umane stilizzate. In breve colori vivaci e tanta natura, immergersi in quest’arte e nella storia narrata dagli archeologi sarà sicuramente un’esperienza suggestiva ed emozionante», ha affermato Ilenia Tamburro, specializzata in archeologica classica e cultrice di archeologia greca presso l'Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa.

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«Quando si parla di storia tra Roma e Cartagine, ci soffermiamo spesso solo sull’aspetto bellico, perché è la parte di storia, più documentata dalle fonti, ricordiamo però che la storia è scritta sempre dai vincitori…in questo caso la storia è stata scritta da Roma. Quindi ci facciamo influenzare solo da quella parte di racconti pervenuti. Ma se volgessimo lo sguardo oltre che sulle fonti antiche anche sulle tracce materiali ritrovate a Cartagine, resteremo incantati dal processo di osmosi culturale. Il carattere dell'arte punica di derivazione fenicia ha, infatti, una varietà di toni prodotti grazie ai contatti con molteplici e diverse correnti artistiche che agirono nel vasto impero cartaginese, soprattutto con l’arte greca», ha sottolineato l'archeologa. 

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