Pompei, tour gratuito domenica con tappa nei nuovi scavi

Il direttore Zuchtriegel presenta le ultime scoperte, tra cui l'affresco di Frisso ed Elle, e domani si può prenotare una visita per vederne alcune da vicino

L'affresco ritrovato
L'affresco ritrovato
Maria Pirrodi ​Maria Pirro
Sabato 2 Marzo 2024, 17:40 - Ultimo agg. 4 Marzo, 00:10
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Il proprietario resta misterioso. Ma la casa di Leda, tra le più belle di Pompei, così chiamata per lo straordinario dipinto che raffigura la donna con Zeus nelle sembianze di un cigno, rivela nuovi colori. E si allarga: durante gli scavi, a distanza di sei anni dalle prime scoperte, nel corso dei lavori di messa in sicurezza e restauro (che, presto, prevedono il rifacimento del tetto), vengono alla luce altre stanze e due domus adiacenti con preziosi affreschi in IV stile. Il più delizioso narra la storia di Frisso ed Elle, i fratelli dal destino opposto che scappano sull'ariete dal vello d'oro mandato dalla madre per salvarli. Devono andare via perché Ino, la matrigna, seconda moglie di Atamante, li perseguita e convince (con l'inganno) i concittadini e persino il marito a sacrificare i suoi figli. Ma, durante la fuga, uno dei due, la ragazza, cade in mare, e boccheggia. Questa scena della mitologia greca, il momento più drammatico è narrato nella domus meridionale appena individuata, mostrando fuori dall'acqua solo il naso e gli occhi della sventurata travolta dalle onde.

Si sa come va a finire: Elle annegherà, Frisso proseguirà l'impresa. Profugo in mare, scampato alla morte, il ragazzo raggiungerà Ea e sposerà Calciope, figlia del re Eeta: in cambio, offrirà l'ariete a Zeus e al padre dell'amata ne donerà il vello con il potere di curare ogni ferita o malattia. Protetto da un drago, il manto dorato verrà però rubato da Giasone, con la spedizione degli Argonauti. A raccontare l'avventura, antica e moderna, il direttore del parco archeologico Gabriel Zuchtriegel che svela più tesori perduti e ritrovati: un larario con una mensola in marmo; «mentre l'altra nuova domus, quella settentrionale, al momento risulta composta da sei ambienti», quasi tutti collegati con l'atrio arricchito da statuine in terracotta, tavolette in legno, nature morte.

E, nella casa di Leda, si distingue finalmente il tablinio, un corridoio per l'ingresso ai quartieri servili e un piccolo vano quadrangolare collegati all'atrio.

Colpiscono le decorazioni pittoriche: alcuni pannelli sono rossi e gialli e scanditi da finte architetture, Narciso è al centro; alcuni hanno il fondo bianco adornato da uccelli, alberi e paesaggi marini e animali fantastici. Nei medaglioni, i ritratti di volti femminili; e poi pareti dipinte in modo da replicare differenti tipi di marmo. Un po' dappertutto, sulle superfici, procedono le operazioni di pulitura dai lapilli dell'eruzione del Vesuvio. «Tuttavia, non è stato ancora individuato lo stemma per risalire alla famiglia proprietaria delle domus», aggiunge Zuchtriegel, spiegando che un ulteriore obiettivo è disegnare l'esatta piantina, e rendere sempre più accessibili i vari cantieri. «Ventotto quelli aperti, 11 al via, altri in fase progettazione. Si sta scavando su un'area di 9000 metri quadrati, mai così vasta dalle campagne degli anni Cinquanta». La spesa è di 100 milioni programmata nel triennio. «Su proposta del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, i finanziamenti per i nuovi scavi sono nella legge di bilancio dello Stato».


Un'anteprima della «Pompei del futuro» si può già vedere con una visita speciale: dal lunedì al venerdì (ore 10 e 12), pagando il biglietto; con la «Domenica al museo», il 3 marzo, gratis. Prenotazioni al 3272716666. Tour in italiano e in inglese per massimo 15 persone con tappa nella Regio IX, dove si trova il panificio-prigione con la pizza ante litteram. Sempre domenica, alle 10 e alle 13, in via eccezionale, un altro percorso, per gruppi di 10, ma senza prenotazione, è a Villa San Marco a Castellammare. Dove lunedì 4, si inaugurerà l'allestimento rinnovato del museo di Stabia.

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