Bene il fatturato del vino italiano messo a segno grazie alla corsa dei consumi interni e soprattutto delle esportazioni che valgono 3,3 miliardi, ma a preoccupare ora sono le nuove politiche europee. Lo sottolinea la Coldiretti, commentando il record del settore secondo i dati Istat relativi al primo semestre. La Coldiretti si riferisce alla proposta di mettere etichette allarmistiche sulle bottiglie per scoraggiare il consumo o anche il via libera dell'Unione Europea alla dealcolazione parziale e totale; nuove pratiche enologiche che «rappresentano un grosso rischio e un precedente pericolosissimo perché permettono di chiamare ancora vino un prodotto in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di un trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell'uva in mosto e quindi in vino».
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Particolarmente grave, conclude la Coldiretti, è poi la decisione di considerare i vini de-alcolati e parzialmente de-alcolati come prodotti vitivinicoli e di consentire tale pratica anche per i vini a denominazione di origine protetta o indicazione geografica protetta.
Vino, Coldiretti: con la riapertura della ristorazione in tutto il mondo e la ripresa delle esportazioni si stima un fatturato superiore agli 11 miliardi per il vino italiano nel 2021 pic.twitter.com/jMhABLWlvJ
— Coldiretti (@coldiretti) September 8, 2021