Il reddito di cittadinanza slitta a maggio: si teme l'assalto alle Poste

Il reddito di cittadinanza slitta a maggio: si teme l'assalto alle Poste
di Francesco Bisozzi
Martedì 5 Marzo 2019, 07:00 - Ultimo agg. 11:40
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La calma prima della tempesta. A ventiquattro ore dal debutto del reddito di cittadinanza, nella maggior parte dei 12.845 uffici di Poste Italiane sparsi per la Penisola tira aria di bonaccia. Solo una sparuta minoranza di curiosi ha fatto capolino ieri nelle filiali gialle per chiedere informazioni sul bonus anti-povertà: le prime domande per il sussidio riceveranno una risposta dall'Inps alla fine di aprile, mentre i pagamenti scatteranno a maggio, con due settimane di ritardo rispetto a quanto era stato preventivato.
 
Ma da domani, primo giorno utile per presentare i moduli redatti dall'istituto di previdenza sociale tramite cui richiedere l'agognata paga di Stato, negli uffici postali è atteso un autentico tsunami. Previsto un nuovo record di afflusso: l'azienda finora ha gestito nel complesso fino a 2,2 milioni di utenti giornalieri. In questi giorni si sono susseguite le riunioni sulla struttura operativa allestita in vista dell'esordio della misura pentastellata e sono state date nuove disposizioni per riuscire a reggere all'onda d'urto che sta per abbattersi contro gli sportelli.

In alcuni uffici postali è comparso persino un cartello che invita la popolazione a procedere in ordine alfabetico: l'ideale sarebbe che domani si facessero avanti solo coloro il cui cognome inizia con una delle prime due lettere dell'alfabeto e poi mano a mano tutti gli altri. Ma dal momento che non spetta a Poste Italiane dare la precedenza ad alcuni anziché ad altri, in molti uffici il cartello è già stato fatto scomparire. Il timore che l'afflusso di persone non sia gestibile però rimane, anche perché gli addetti ai lavori ritengono che solo una minima parte delle domande sfrutterà i canali online.

Il cosiddetto decretone gialloverde contenente la misura simbolo del M5S e Quota 100 è ancora in via di conversione alla Camera e non diventerà legge prima della fine del mese. Le domande però da domani potranno essere presentate online, attraverso il portale dedicato, www.redditodicittadinaza.gov, purché si sia provvisti di un'identità digitale, altrimenti recandosi nei centri di assistenza fiscale o negli uffici postali, dove sarà l'operatore dello sportello a provvedere immediatamente a inserire la richiesta sul portale web dedicato al reddito di cittadinanza.

Ma lo Spid, il Sistema pubblico di identità digitale per accedere via web ai servizi della Pubblica amministrazione, è stato adottato finora solo da 3,3 milioni di persone. E visto che, a differenza di come è avvenuto con la Carta del docente, questa volta non sarà obbligatorio aderire allo Spid per ottenere il bonus, si stima che la maggior parte dei potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza alla fine sceglierà di presentare la domanda di persona. Il rischio ingolfi è dietro l'angolo: i vertici di Poste Italiane hanno bocciato all'ultimo l'idea di un numero elimina-code dedicato, proprio per evitare di rendere riconoscibile chi aspira al reddito di cittadinanza. Il tutto a dimostrazione di quanto sia delicata la questione.

Poste Italiane conta molto pure sull'aiuto dei centri di assistenza fiscale, dove gli italiani già presentano la dichiarazione dei redditi. La Consulta dei Caf ha formalmente approvato in assemblea l'intesa raggiunta la scorsa settimana con l'Inps. All'inizio però i Caf tratteranno le domande per il sussidio a causa dei ritardi accumulati dal governo, ancora alle prese con lacune normative e vincoli anti-furbetti.

Le risposte sull'idoneità dei richiedenti giungeranno gli ultimi giorni di aprile e i pagamenti arriveranno a maggio.

Ma il grosso delle richieste dovrebbe passare proprio dagli uffici postali, facendosi largo tra raccomandate da inviare e bollette da saldare, con il rischio di mandare in tilt l'intero sistema nel caso in cui dovesse verificarsi il tanto temuto assalto alla diligenza. Così negli uffici dove l'affluenza sarà maggiore verrà anche potenziata la vigilanza, affinché la corsa al reddito non deragli.

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