Berlusconi, scontro con Alfano su governo Renzi e legge elettorale

Angelino Alfano
Angelino Alfano
di Claudia Terracina
Domenica 2 Marzo 2014, 11:47 - Ultimo agg. 3 Marzo, 09:47
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​Ancora una volta, Angelino Alfano si scontra con Berlusconi. La materia del contendere la solita, la durata del governo Renzi e la legge elettorale. L’ex premier torna a dire di «non credere che questo Esecutivo possa durare fino al 2018 perchè il Paese ha bisogno di un governo vero, sostenuto da una vera maggioranza». E invita «a non votare i piccoli partiti che non ragionano guardando all'interesse comune, ma al loro interesse particolare, che quasi sempre si identifica con gli interessi del loro leader- spiega- ecco perchè serve una nuova legge elettorale, che dia la maggioranza solo a un partito». Il ministro dell’Interno, parlando nel corso di un convegno a Milano, invece scommette sulla lunga durata del governo.

«A settembre Berlusconi diceva che avremmo votato a novembre, a novembre diceva che saremmo andati a votare a febbraio, poi che saremmo andati a votare ad aprile. Noi abbiamo grande rispetto per la nostra storia ma non siamo convinti che la nostra storia e il nostro futuro siano la stessa persona». E, a proposito di futuro, l’ex delfino del Cavaliere torna a chiedere le primarie per scegliere il nuovo leader del centrodestra. «Il voto della base ha permesso al Pd il miracolo di avere un presidente del Consiglio under 40. Perchè noi non possiamo avere la possibilità di scegliere democraticamente la leadership?». E ancora: «Non è vero che si voterà l'anno prossimo, perchè abbiamo bisogno di tempo per diminuire le tasse e realizzare un programma ambizioso».



IL LINK CON LE ALTRE RIFORME

Il Ncd continua a pretendere che l’Italicum proceda di pari passo alle riforme istituzionali, prima tra tutte l’abolizione del Senato. Forza Italia invece, forte della calendarizzazione alla Camera per martedì della discussione sulla nuova legge elettorale, preme sull’acceleratore per approvare il testo prima possibile.

I forzisti sono sicuri che l’accordo tra Renzi e Berlusconi resista alle pressioni degli alfaniani e raccontano che il Pd si appresta a bocciare l’emendamento del democratico di minoranza, Lauricella, che lega il varo dell’Italicum all’abolizione del Senato. Il motivo è semplice, spiegano: Renzi non ha nessuna voglia di restare vincolato all’intesa con Alfano per troppo tempo. Perciò, si dicono certi che l’approvazione dell’Italicum arriverà a tempo di record. Dopo di che, i fedelissimi di Verdini, artefice materiale dell’accordo sulla legge elettorale tra Renzi e Berlusconi, giurano che si andrà al voto in autunno, o, al massimo, nella primavera 2015.Il leader di FI non ha dubbi in proposito e ripete «di fidarsi di Matteo». Per questo, dopo aver anche attaccato la Gazzetta ufficiale «che, quando riceve una legge firmata dal Presidente della Repubblica, può ritardare la sua pubblicazione a seconda se il provvedimento piace o meno ai membri della sinistra che lavorano nella Gazzetta», continua a predicareai suoi di «tenersi pronti alle elezioni anticipate». Ma Alfano è di tutt’altro avviso. «Questo governo o cambia il Paese o fallisce- ammonisce- e i membri del nuovo centrodestra nel governo saranno gli avvocati, gli imprenditori e gli artigiani». E su Facebook, in serata, sferra un nuovo attacco a Berlusconi spiegando che «gli italiani hanno piene le scatole di chi promette le stesse riforme da tempo e dice che non riesce a farle per colpa degli altri».E intanto ufficializza l’arrivo nel Ncd dell’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, eletto nelle liste di Scelta civica, che prova a convincere l’ex ministro della Difesa, Mario Mauro, a seguirlo.Mauro però non raccoglie e invita a costituire una federazione dei partiti «che si riconoscono nel Ppe e sostengono il governo perchè l’Ncd pare una copia sbiadita di Forza Italia».
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