Se il lavoro è troppo, usa il crowdsourcing: ci penseranno altri

Antonella Distante
Antonella Distante
di Antonella Distante *
Martedì 11 Giugno 2013, 12:28 - Ultimo agg. 19 Giugno, 20:07
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Questa settimana vi presento una parola che ha un ruolo importante nella compagine delle comunicazioni in rete, crowdsourcing, dove crowd vuol dire folla e sourcing è una forma tronca che deriva da outsourcing, ossia affidare a ditte esterne alcune attività aziendali. Letteralmente dunque crowdsourcing significa "che trova la sua fonte, origine dalla folla". Per esempio, oltre all’uso di tale termine nel settore dell’impresa, ove indica il fatto che date attività vengono affidate a un numero indeterminato di soggetti, il crowdsourcing più semplicemente corrisponde a tutta quella serie di contenuti prodotti in rete che sono il frutto dei c.d. netizen, forma composta dalle parole: net, rete, più citizen, cittadino che insieme indicano i cittadini della rete. Tipico esempio è il caso di Wikipedia, l’enciclopedia on-line, che si sostanzia dei contributi intellettuali dei c.d. crowdsourcer ossia, in questo caso, chi offre le proprie idee e cognizioni per essere proposte in rete al fine di una generale condivisione dei contenuti. Questa parola, non avendo un traducente specifico in italiano, è utilizzata comunemente nella sua forma inglese nella nostra lingua.



* Docente ed esperta di Inglese per scopi speciali
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