Csm, la lite tra magistrati di Milano. Bruti Liberati: «Robledo mette a rischio le indagini»

Csm, la lite tra magistrati di Milano. Bruti Liberati: «Robledo mette a rischio le indagini»
Martedì 13 Maggio 2014, 16:41
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​Davanti al Csm sfilano i magistrati della procura di Milano, sempre pi divisi tra loro. Le iniziative del pm Alfredo Robledo «hanno determinato un reiterato intralcio alle indagini» sull'Expo. Lo scrive il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati in una nota al Csm, nella quale osserva che l'invio da parte di Robledo al Csm di copie di atti del procedimento ha anche «posto a grave rischio il segreto delle indagini».



Tra gli episodi che Bruti cita c'è anche quello di un doppio pedinamento che avrebbe potuto compromettere l'inchiesta: «Robledo pur essendo costantemente informato del fatto che era in corso un'attività di pedinamento e controllo su uno degli indagati svolta da personale della polizia giudiziaria, ha disposto, analogo servizio delegando ad altra struttura della stessa Gdf» scrive il procuratore, spiegando che «solo la reciproca conoscenza del personale Gdf che si è incontrato sul terreno ha consentito di evitare gravi danni alle indagini».



L'assegnazione dell'indagine sul caso Ruby al procuratore aggiunto e capo della Dda di Milano, Ilda Boccassini, è stata 'anomalà e non conforme ai criteri vigenti. È quanto avrebbe riferito il pm di Milano Ferdinando Pomarici, ascoltato in audizione al Consiglio superiore della magistratura nell'ambito dell'istruttoria avviata dalla prima e dalla settima commissione dopo l'esposto inviato dall'aggiunto Alfredo Robledo, che accusa il procuratore capo Edmondo Bruti liberati di irregolarità nell'assegnazione dei fascicoli. Il pm avrebbe aggiunto di avere espresso le sue obiezioni in una lettera inviata allo stesso Bruti. Quanto al caso dei domiciliari concessi al direttore del 'Giornalè Alessandro Sallusti, dopo che la Cassazione aveva confermato la condanna al carcere per diffamazione, Pomarici avrebbe sottolineato che allora il capo della Procura aveva chiesto una deroga, proponendo per Sallusti una sorta di 'unicum', confermando quanto riferito ieri al Csm dal capo dell'Ufficio esecuzioni, Nunzia Gatto. E fu dopo la protesta dell'Ufficio stesso che Bruti, avrebbe ricordato Pomarici, emise una circolare applicata in seguito ad altri casi analoghi.
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