Governo, già due casi dopo le nomine: Orlando scontento, polemiche per Barracciu

Governo, già due casi dopo le nomine: Orlando scontento, polemiche per Barracciu
di Sara Menafra
Sabato 1 Marzo 2014, 07:51 - Ultimo agg. 14:55
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I casi che fanno discutere sono almeno quattro, per motivi diversi. E ieri, nel corso del primo consiglio dei ministri, il Guardasigilli Andrea Orlando ha fatto notare che al suo dicastero sarebbe stata meglio una scelta che non destasse «sospetti». Nell’elenco dei sottosegretari che il nuovo premier ha scelto nella sua squadra, ci sono alcuni nomi che specie il Pd ha mal digerito. I primi due sono entrambi al ministero di via Arenula ed entrambi figli d’arte.



Accanto al ministro Andrea Orlando, già responsabile giustizia del Pd e poi al dicastero dell’Ambiente, arriva come vice ministro Enrico Costa, oggi nel Nuovo Centro Destra. Nella scorsa legislatura e fino a qualche tempo fa era considerato un “falco” delle battaglie sulla giustizia del centrodestra, anche se poi ha preferito seguire il Angelino Alfano nella scissione. Sempre alla giustizia è rimasto Cosimo Maria Ferri, magistrato di destra anche se non berlusconiano, leader assoluto di Magistratura indipendente con la cui lista è stato il più votato della scorsa consiliatura al Csm.



Sfiorato dall’inchiesta Calciopoli e in alcune intercettazioni sulla P3, formalmente un «tecnico» piace al ministro dell’Interno che l’ha mantenuto al suo posto nonostante i giri di valzer. A non essere convinto, però, è Orlando che ieri, durante il primo consiglio dei ministri, ha fatto notare come la scelta di due nomi nell’area del centrodestra potrebbe «destare perplessità e sospetti» sulle eventuali riforme che dovessero arrivare. Proprio ieri, tra l’altro, il Guardasigilli ha risposto all’appello di Roberto Saviano sulla necessità di sequestrare i beni dei boss: «Ci sono lavori già avviati alla Presidenza del Consiglio proprio su questo». E domani, come prima uscita pubblica, Orlando ha scelto un convegno dell’associazione antimafia Libera.



IL NODO CALABRIA

Al ministero delle Infrastrutture, sempre per volere del Ncd, è arrivato Antonio Gentile, coordinatore del partito in Calabria ma finito al centro delle cronache pochi giorni fa per aver cercato di impedire la pubblicazione del quotidiano L’Ora della Calabria, “colpevole” di riportare in prima pagina la notizia di una inchiesta penale a carico di suo figlio. Discussa anche la scelta di Francesca Barracciu del Pd sardo. Candidata alle regionali della Sardegna (aveva vinto le primarie) ma poi costretta a fare marcia indietro perché coinvolta in una inchiesta sui fondi regionali sardi che ha portato lo scorso novembre all'arresto dell'ex capogruppo Pdl Mario Diana, del consigliere Carlo Sanjust (Pdl) e dell’imprenditore Riccardo Cogoni.
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