Lazio: 137 tifosi fermati ieri a Varsavia
per disordini, 30 già tornati in libertà

Lazio: 137 tifosi fermati ieri a Varsavia per disordini, 30 già tornati in libertà
Venerdì 29 Novembre 2013, 12:06 - Ultimo agg. 30 Novembre, 16:54
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Sono già liberi circa trenta tifosi italiani fermati ieri a Varsavia a seguito degli incidenti avvenuti. prima della partita fra Lazio e Legia. Lo rendono noto all'ANSA fonti dell'ambasciata italiana. L'ambasciata non dispone ancora della lista delle persone rilasciate. Il numero complessivo degli fermati ieri era 137.«Abbiamo lavorato tutta la notte a Varsavia per cercare di capire cosa è successo e, soprattutto, cosa succedesse ai nostri connazionali tifosi che sono stati fermati»: così l'ambasciatore d'Italia a Varsavia, Riccardo Guariglia ricostruisce la situazione dei tifosi della Lazio fermati ieri nella capitale polacca prima della partita di Europa League contro il Legia. «Abbiamo costituito un'unità di crisi in coordinamento con il Ministero degli Esteri a Roma abbiamo risposto a decine di telefonate, abbiamo mandato un funzionario nostro nella questura di Varsavia, per avere un raccordo con le autorità di polizie locali. Stamattina, all'alba, abbiamo avuto una lista di 137 connazionali che sono stati fermati per diverse tipologie di reati, che vanno dai danneggiamenti agli automezzi al porto del passamontagna, che è vietato in Polonia, all'aggressione alle forze dell'ordine e questo è, naturalmente, un reato più grave. Dei reati più gravi se ne occupa il Procuratore che, poi, formula il capo d'accusa, e il giudice che, poi, decide cosa deve succedere. Per i reato meno gravi è previsto un rito abbreviato, in cui polizia e giudice decidono».

PRESTO IN ITALIA

L'ambasciarore Riccardo Guariglia ipotizza anche una prima tempistica per i rientri dei nostri connazionali in Italia: «Io credo che i processi per rito abbreviato, cioè sono tutti quelli coloro che sono stati fermati per reati meno gravi, saranno rilasciati, magari, con il pagamento di una multa. Credo che la maggior parte rientra in questa categoria. Però, so che ci sono pure altri che sono stati fermati proprio sulla base di articoli del codice penale polacco perchè, evidentemente, si ritiene che abbiano commesso dei reati e per quello bisogna attendere la decisione del giudice che, comunque, dovrebbe intervenire tra oggi e domani, c'hanno detto i polacchi. Al più tardi, se non riescono a celebrare i processi di tutti, domenica».

Secondo le forze dell'ordine polacche i tifosi biancocelesti, alcuni dei quali con il passamontagna, hanno attaccato i poliziotti nel centro di Varsavia lanciando pietre e bottiglie. Già ieri l"ambasciata italiana a Varsavia si è immediatamente attivata, è stata in contatto con le autorità locali e ha monitorato la situazione.

Alcuni tifosi sarebbero stati fermati per possesso di armi da taglio. La polizia ha mostrato oggi alla stampa alcuni degli oggetti trovati in loro possesso, tra cui coltelli e un'ascia.

I supporters del Legia si erano resi protagonisti di episodi di vandalismo ed intemperanze nel centro Roma nella sfida d"andata, la Nord invece era stata chiusa per squalifica proprio per un coro di troppo contro i polacchi.

«I nostri tifosi non hanno fatto niente, sono venuti a Varsavia solo per vedere una partita di calcio». Lo ha detto Igli Tare, direttore sportivo della Lazio, commentando ai microfoni di Sky la notizia del fermo dei tifosi a Varsavia dopo la sfida della formazione biancoceleste contro il Legia in Europa League.

«Ieri mattina -ha spiegato Tare- abbiamo ricevuto un gruppo di nostri tifosi, erano preoccupati per la loro

sicurezza. Abbiamo avuto dei contatti con la polizia polacca a cui abbiamo chiesto la possibilità di scortare i tifosi allo stadio e ci hanno garantito che lo avrebbero fatto. Il punto di raccolta era in un noto caffè di Varsavia, ma quando si sono radunati per andare allo stadio purtroppo invece di scortarli li hanno caricati sui blindati e portati nei vari commissariati». Tare ha ribadito che, secondo le informazioni in suo possesso, non ci sono stati atti di violenza.

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