Rugby/ L' Italia perde, ma con Parisse spaventa l'Inghilterra

Rugby/ L' Italia perde, ma con Parisse spaventa l'Inghilterra
di Paolo Ricci Bitti
Domenica 10 Marzo 2013, 17:51 - Ultimo agg. 11 Marzo, 09:01
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ROMA - Quando cominceremo a pagare dazio per questo ritmo forsennato imposto dall’Inghilterra al match? Quanto potremo resistere nella “Fortezza” dove i padroni hanno spinto fin dall’inizio il tasto di “avanzamento veloce”? E’ la meravigliosa risposta è maiiiiiiiii. Che Italia a Twickenham! Che soddisfazione schiacciare gli inglesi sulla loro linea di meta nei minuti finali, con lo stadio ammutolito. Uh, come ha vacillato la “Fortezza” che si è salvato per la miseria di 7 punti.

Al diavolo allora le domande che ci hanno asfissiato per tutto il primo tempo e poi per gran parte del secondo, con gli azzurri che non hanno mai avuto il tempo di respirare incalzati dalle cariche degli inglesi. Incalzati, ma non travolti, perché moltiplicando le forze come Ercole, allungandosi su ogni placcaggio come l’uomo di gomma, stringendo i denti come Rocky, dimenticando la botta all’anima dell’inno Dio salvi la Regina ululato dalla muraglia di folla, gli italiani hanno respinto ogni attacco dei maestri, increduli di non riuscire a sfondare la difesa azzurra che ha concesso prima del the solo 4 penalty, una miseria considerato l’enorme possesso della squadra che sabato prossima lotterà a Cardiff per il Grand Slam. Un niente per i bianchi che si erano salvati per un capello da una fuga sontuosa di Parisse e Zanni sulla touche a destra. Per di più il break (più di 7 punti, il valore di una meta trasformata) i bianchi di Lancaster l’hanno raggiunto solo al 40’ (12-3) quando già da 10 minuti era uscito Gori per un giallo per cui dovrebbe essere tenuto a pane e acqua per una settimana: vistosi respinto un calcetto, ha placcato Flood senza palla. Reazione che non si addice del futuro capitano.

Nella ripresa ancora un piazzato di Flood che allunga fino al 15-3 insinuando il timore che la diga azzurra potesse cominciare a cedere come si attendevano tutti, a cominciare dai bookmaker che avevano deciso di pagare la vittoria inglese solo con un vantaggio di 26 punti. Macché: Orquera ha accorciato dalla piazzola (15-6) al 47’ e un minuto dopo l’incommensurabile Zanni è decollato per catturare una sbananata di Care poi trasmessa da Botes al mediano di apertura che ha disegnato una palombella portentosa per McLean all’ala. Presa al volo e tuffo in meta. Twickenham e inglesi sotto schiaffo: Orquera ha fallito la trasformazione ma intanto l’Italia si era avvicinata 15-11 con mezz’ora abbondante da giocare. E ancora una volta invece dell’attesa, logica, programmata reazione dei maestri, è uscita l’Italia. Instancabili, Parisse e Zanni, Cittadini e Masi hanno cucito e ricucito le azioni senza nemmeno accorgersi dal sesto piazzato di Flood (18-11). Al 72’ il capolavoro azzurro a cui è mancato ahinoi solo la cosa più importante: la meta. Gli avanti, con Venditti e Garcia in aiuto, hanno tessuto 190 secondi 190 di attacchi (14 fasi!) avanzando dai 40 metri fino a pochi centimetri dalla linea della vita inglese. Cento secondi in apnea, tutti: gli 80mila a Twickenham e gli altri davanti alla tv. Centonovanta secondi, da qui all’eternità, poi gli azzurri hanno commesso un in avanti con tutti che si chiedono (Parisse e Brunel compresi, ma non l’arbitro irlandese Clancy) come abbiano fatto gli inglesi a non commettere nemmeno il più piccolo fallo in quei millanta punti di incontro. Mannaggia, poteva scapparci il pareggio, un tesoro da Ali Babà per l’Italia che qui non ha mai vinto, ma che questa volta ha guardato negli occhi i maestri che, spaventati, sul loro ultimo pallone, hanno calciato in touche.

Il tabellino

Inghilterra-Italia 18-11 (p.t. 12-3)

Inghilterra: Goode; Ashton, Tuilagi M., Barritt (66’ Twelvetrees), Brown; Flood, Care; Wood, Robshaw (cap), Haskell; Parling, Launchbury; Cole, Youngs T., Vunipola M.

a disposizione: Hartley, Wilson, Marler, Lawes, Croft, Youngs B., Burns, Twelvetrees

all. Lancaster

Italia: Masi; Venditti, Canale G., Garcia, McLean (71’ Benvenuti); Orquera, Gori (57’ Botes); Parisse (cap), Barbieri R. (62’ Favaro), Zanni; Furno (62’ Minto), Geldenhuys (62’ Pavanello); Castrogiovanni (28’ Cittadini) , Ghiraldini L. (58’ Giazzon) , De Marchi (75’ Lo Cicero). all. Brunel

arb. Clancy (Irlanda)

Marcatori. Inghilterra: 6 c.p. 3’ 15’ 37’ 40’ 44’ 62’ Flood

Italia: 1 m. 48’ McLean; 2 c.p. 17’ 44’Orquera

Quarto turno, ieri Scozia-Galles 18-28; Irlanda-Francia 13-13. Inghilterra-Italia 18-11. Classifica: Inghilterra p. 8 (+43)*; Galles p.6 (+29); Scozia p.4 (-2); Irlanda p.3 (-2); Italia p.2 (-43)*; Francia p. 1 (-25) (*una partita in meno).

Quinto turno, sabato 16 marzo: Italia-Irlanda, Galles-Inghilterra, Francia-Scozia.

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