Reddito, il ministro Grillo rassicura: «Controlli ai furbi e ci sarà più lavoro»

Reddito, il ministro Grillo rassicura: «Controlli ai furbi e ci sarà più lavoro»
di Lorenzo Calò
Sabato 19 Gennaio 2019, 08:00 - Ultimo agg. 10:35
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«Solo una slide: Quota 100 è un provvedimento che abbiamo condiviso con la Lega, il Reddito di Cittadinanza è un nostro cavallo di battaglia. Sia noi sia la Lega viaggiamo di comune accordo nell'applicazione del contratto di governo».

Ministro della Salute Giulia Grillo, ma l'hanno visto tutti che l'altro giorno Salvini ha mostrato solo quella slide su Quota Cento, quasi a voler prendere le distanze da voi alleati.
«Le assicuro: in Consiglio dei ministri, c'è assoluta collaborazione e condivisione. Abbiamo puntato tanto sul Reddito di cittadinanza che rappresenta un assoluto traguardo per il nostro Paese. Con Quota cento e Reddito di cittadinanza rivoluzioniamo il nostro Welfare».

Ce la farete a partire ad aprile?
«Certo, è una sfida. Ma è l'obiettivo che ci siamo dati ed è giusto andare fino in fondo».

Poi a maggio ci sono le Europee, il primo vero tagliando per il M5S e la coalizione di governo. Anche nei rapporti di leadership con Salvini.
«È un test importante ma non è esatto dire che abbiamo approvato il Reddito di cittadinanza per mero calcolo elettorale. Era un impegno importante per noi».
 
Chi garantirà i controlli? Non temete furbetti o imbucati?
«Guardi: non credo sia giusto partire dal presupposto che gli italiani siano un popolo di potenziali truffatori. È offensivo».

Questo no, ma sa: esiste un vizio italico...
«E lo so. Il provvedimento prevede degli appositi meccanismi di verifica, le cosiddette norme anti-divano che consentiranno di arginare eventuali tentativi di truffa».

E come?
«Con un doppio livello di verifica: uno, il più importante, che riguarda il monitoraggio dei requisiti di accesso al reddito di cittadinanza. La seconda fase è incentrata sulla verifica incrociata dei dati per accertare che non ci siano applicazioni errate della norma».

E la formazione?
«È previsto un sistema di accompagnamento nelle aziende e con le aziende mediante incentivi alle imprese fino a 18 mesi e un doppio vantaggio per il lavoratore che seguirà percorsi di formazione e per il datore di lavoro che ne utilizzerà le competenze».

L'esame del testo è stato già calendarizzato al Senato dove i numeri sono risicati. L'alleanza reggerà?
«I numeri sono risicati ma dal Senato bisogna prima o poi passare. La maggioranza terrà perché c'è assoluto accordo».

Anche sull'autonomia differenziata tra Regioni, tanto cara alla Lega? Non pensa possa penalizzare il Sud?
«Ritengo di no, l'obiettivo è quello di migliorare i servizi al cittadino».

Quindi lei, siciliana, è d'accordo con il governatore del Veneto Luca Zaia?
«Le spiego. Prendiamo la sanità: abbiamo due livelli di valutazione, uno che riguarda le funzioni, l'altro lo spirito solidaristico tra Regioni richiamato dal Patto per la salute. Sulle funzioni è assolutamente necessario superare quelle rigidità e quegli ostacoli che impediscono talvolta di assicurare servizi efficienti ai cittadini. È chiaro che non lasceremo indietro nessuno e se ci sarà bisogno di sostenere qualche Regione con risorse aggiuntive lo faremo».

I sindacati dei medici sono preoccupati: nel breve-medio termine rischiamo di non avere più dottori negli ospedali e nelle strutture pubbliche.
«Conosco i motivi di queste preoccupazioni. Intanto stiamo procedendo a una riforma complessiva della classe medica e cercheremo di farlo con un'adeguata programmazione, a cominciare dalle norme previste dal decreto Semplificazione che favorisce l'assunzione di nuovo personale e interviene in maniera positiva nei percorsi di specializzazione e formazione. Inoltre, le nuove disposizioni prevedono che il medico, ancora in fase funzionalmente produttiva, che scegliesse di andare in pensione dal pubblico non potrà poi lavorare in strutture private. È chiaro che monitoreremo con costante attenzione il fenomeno ma il mantenimento dei servizi nella sanità pubblica non è e non sarà mai in discussione».

Quali saranno le decisioni sulla sanità in Campania?
«La strada è quella di nominare un commissario: sono in corso valutazioni e prenderemo una decisione che riguarderà Campania e Lazio».

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