Napoli balla con i 100 lupi, ecco l'installazione di Liu Ruowang

Napoli balla con i 100 lupi, ecco l'installazione di Liu Ruowang
di Maria Pirro
Martedì 12 Novembre 2019, 17:14 - Ultimo agg. 13 Novembre, 17:53
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Napoli balla coi lupi. Bacia coi lupi. Lotta coi lupi. Li accarezza, li fotografa, già li adora. E li utilizza per fare ironia sui cambi in giunta. In piazza Municipio conquista tutti l’installazione del maestro cinese Liu Ruowang: cento sculture in ferro, dal peso di 280 chili ciascuna, che circondano un condottiero sistemato esattamente sotto le finestre di Palazzo San Giacomo. L’opera è stata montata in una notte, quella che ha preceduto il rimpasto, nonostante l’allerta meteo. Dieci gli operai al lavoro che alle 5, quando sono stati spenti i lampioni, hanno continuato al buio. La mostra è stata organizzata da Lorenzelli Arte con la collaborazione di Milot, collega e soprattutto amico di Liu Ruowang, l’artista tra i più apprezzati a Pechino arrivato in città ieri a ora di pranzo: giusto in tempo per gli spaghetti al pomodoro, prima di raggiungere i suoi «animali» e approvarne la «posa». «Certamente, è un buon risultato», sorride, e ribadisce quanto già anticipato dal «Mattino», ossia la volontà di dichiarare il suo amore per Napoli, donando parte dei «Wolves coming», lunghi due metri e tre metri e mezzo. «Questo luogo ha una energia straordinaria», sorride di nuovo Liu Rouwang, per nulla affaticato dal viaggio. 
 

 


L’inaugurazione è fissata per domani alle 11.30. Con il sindaco de Magistris e con l’assessora alla Cultura, Eleonora de Majo, che è appena subentrata a Nino Daniele, ma l’ex componente della giunta è stato il promotore del progetto che avrebbe dovuto essere realizzato già a luglio scorso, in coincidenza con le Universiadi. Ieri, dopo l’annuncio del nuovo esecutivo, gli inviti sono stati corretti e rispediti dall’amministrazione, sostituendo il nome anche in conferenza stampa, ma è probabile che entrambi partecipino alla presentazione. «Siamo assaliti dai lupi al Municipio», «I lupi al Municipio sono gli ex», «Mai metafora fu più eloquente»: l’ironia sul web.

Intanto, l’opera è già «vissuta». Araddia (letteralmente, gioia di famiglia), ha 5 anni, è di origine cingalese, e adotta un animale: «Mi piace questo. No, non fa paura». Mamma Shamila Wijesinghe l’aiuta a salire in groppa. «L’effetto è super», esclamano Franco e Marianne Bettin, una coppia di Colonia: proprio dalla Germania, a bordo di 15 tir, sono giunte le sculture in precedenza esposte anche in Nuova Zelanda, in Francia e alla Biennale di Venezia 2015 e, nello stesso anno, all’Università di Torino. «Ma, per la prima volta, l’intero branco ora è stato trasportato in Italia», afferma con orgoglio Matteo Lorenzelli, il gallerista che ha curato la mostra, sostenendone i costi. «Peccato che in tutta la città manchino gli info-point», lamentano i due turisti di Colonia, ripercorrendo le tappe del loro tour: al Mann, agli scavi archeologici di Pompei. «E il centro storico è fantastico, quanta bellezza c’è ancora da vedere», sospirano, annunciando il ritorno prima di prendere il volo. Anche in piazza Municipio non è prevista una targa con l’indicazione del titolo dell’opera e il nome dell’artista, ma potrebbe spuntare nelle prossime ore. E si spera sia risolto il problema dell’illuminazione per far ammirare i lupi anche dopo il tramonto.

Senza dubbio, l’opera è destinata a diventare l’attrazione del Natale. Come sempre accade per l’arte contemporanea, ed è accaduto anche al Plebiscito, ovviamente le opinioni sono diverse e, ai tempi del web, le reazioni più feroci sono quelle dei leoni di tastiera (pronti a sbranare i lupi e ad attaccare il sindaco). Ma c’è anche chi sfrutta la rete per dare visibilità ai propri lavori: è il caso di Maria Colomba, 26enne irpina che studia fotografia e lavora. «Ho una pagina Fb. Marycol Photo, dove pubblico le immagini in tempo reale», spiega. Le sculture si trovano ai due lati della piazza divisi dalla strada: vicino alla fontana e alla stazione della metropolitana. «Sono belle», commenta il 45enne Salvatore Dell’Aquila, il casco in testa; peraltro, il pelo sul dorso è realizzato con una tecnica tradizione cinese. Carlo Faiello, corriere 53enne, promuove l’idea: «Ma non capisco quel che vuole rappresentare». E, indicando il condottiero, chiede: «Scaccia i lupi che aggrediscono il Comune?»

Il Maschio Angioino resta sullo sfondo e il cielo è grigio, le nubi gravide di pioggia. «Allegorica ribellione della natura alle devastazioni dell’uomo, l’installazione vuole far riflettere sugli eccessi del progresso della società contemporanea», sottolinea Liu Ruowang. «I lupi rappresentano un monito alla nostra società frenetica che deve fare i conti con la crisi interiore, non solo economica».
E l’artista conclude: «Dobbiamo svegliarci tutti da questo torpore».

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