A Napoli tornano i turisti: «La voglia di esplorare più forte di ogni paura»

A Napoli tornano i turisti: «La voglia di esplorare più forte di ogni paura»
di Paolo Barbuto
Sabato 6 Giugno 2020, 07:46 - Ultimo agg. 16:56
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Alla fine ti ritrovi a guardare quelle persone che ti sorridono e a dire grazie per essere tornati a Napoli: ti senti un po' infantile ma l'emozione di aver rivisto un gruppo di turisti in città è troppo intensa per essere ricacciata indietro. Avete ragione se pensate che un giornalista non dovrebbe raccontare i fatti suoi, però quel grazie, spontaneo e fanciullesco ha lasciato un segno troppo profondo per essere messo da parte. «Siamo a Napoli perché qui c'è cultura in ogni angolo e la cultura è più forte della paura», Giuseppe Barone è il più anziano del gruppo, indossa una coppola bianca e un soprabito giallo che si nota a un chilometro di distanza. Ha occhi sinceri e parla di Napoli con un affetto che non ti aspetteresti.
 

 

Il primo gruppo di turisti che ripopola la città dopo il lockdown, s'è aggregato dentro Napoli Sotterranea, uno dei luoghi simbolo del turismo partenopeo; è composto da una ventina di persone, non si sono messe d'accordo e non viaggiano assieme, vengono da luoghi diversi Venezia, Forlì, Verona, Roma, Catania. C'è un dettaglio però che li unisce tutti: un sorriso sincero e divertito di fronte alla Napoli che si meraviglia di vederli proprio qui, proprio adesso. Ma non avete paura? Nessuno di loro la prova, spiegano che con le protezioni si può fare qualunque cosa, raccontano che prenotare un albergo è stato un po' difficile, c'è una famiglia fortunata che dorme in barca ormeggiata a Mergellina. 

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Sono venuti a Napoli appena hanno potuto perché ciascuno di loro aveva una voglia matta di scoprire la città: «Avevamo organizzato questo viaggio per marzo, al seguito di mio figlio che aveva qui una gara di scherma. Poi l'Italia s'è bloccata ma appena abbiamo potuto siamo venuti a Napoli, desideravamo tanto scoprirla», dietro una mascherina a pois rossi c'è Lorena da Forlì che sembra davvero innamorata di Napoli e desidera percorrerla fino in fondo. Il venerdì di pioggia torrenziale non invita a stare per strada e poi ci sono alcuni luoghi turistici ancora chiusi, sicché l'idea di visitare Napoli Sotterranea, protetta dalla pioggia e luogo da non perdere a Napoli, è venuta a tutti contemporaneamente.

L'emozione non è solo quella degli occhi appassionati dei visitatori ma soprattutto quella di chi dovrebbe essere abituato ai turisti e invece ne è rimasto sconvolto. Ore 10 del mattino, vibrazione allo smartphone: «guardate che sta succedendo...» Enzo Albertini, inventore del percorso nel ventre di Napoli, imprenditore di lungo corso e uomo di turismo con esperienza ventennale, mostra l'entusiasmo di un ragazzino e posta la foto di un taxi che s'è fermato davanti all'ingresso di Napoli Sotterranea. Le due persone che sono scese hanno chiesto di fare una visita: stanno tornando, scrive Albertini entusiasta. Poi è accaduto tutto repentinamente: a gruppetti di due o tre per volta sono arrivati gli altri turisti, quasi tutti appena sbarcati in città, così s'è creato il primo gruppo di visite dell'èra post-Covid.
 

Nel pomeriggio le visite sono ripartite con numeri più ridotti ma con qualche straniero. Un paio di svizzeri che risiedono stabilmente in città e due turiste provenienti dall'Austria. A dire la verità quando hanno chiamato per prenotate la visita, le due austriache sono state leggermente maltrattate: «Ma come, voi chiudete le porte agli italiani e poi correte qui in Italia?». Le straniere hanno spiegato di essere rimaste bloccate a Napoli per via della pandemia. Erano turiste a marzo, non sono più riuscite ad andare via, così adesso prima di tornare a casa vogliono finalmente godersi la città che hanno visto solo dalla finestra del loro bed and breakfast.
Ovviamente i turisti che abbiamo incrociato ieri sono una manciata, forse un centinaio in tutto. Però quello che abbiamo intercettato è un segnale importante. Forse ha ragione il signor Barone con la sua coppola bianca: la cultura riesce a cancellare la paura e, come dice questo turista esperto e simpatico «Napoli di cultura ne ha tantissima».
 

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