Non può darsi pace, per quella manciata di centesimi di secondo, appena pochi attimi, che hanno spento la sua coscienza, e l'hanno fatta risvegliare in un incubo. L'auto schiantata contro un albero e suo figlio, Eduard, che non risponde, respira a fatica.
Per Nicole e suo marito, Moreno Bressaglia, sabato pomeriggio è cambiato il corso della loro vita, quando l'auto guidata dalla donna è uscita dalla strada, perché ha chiuso gli occhi per l'enorme stanchezza dopo lunghe ore senza dormire, con il piccolo di 4 anni, in ospedale per una brutta tosse.
Pochi attimi
All'uscita dal reparto, durante il ritorno a casa, il black out e lo schianto contro un platano, a Spresiano, in provincia di Treviso, dove l'impatto è stato fatale per il bimbo, nonostante fosse sul seggiolino posteriore e legato con la cintura. «Sono qui con lei.
«La nostra vita è sconvolta. Desideriamo soltanto stare tranquilli e credere che il nostro bambino ci seguirà per sempre», ha aggiunto l'uomo, anche lui fortemente scosso dalla morte di suo figlio, e dalle condizioni psicologiche della moglie.
L'inchiesta
Nel frattempo, la Procura di Treviso sta per aprire un’inchiesta per omicidio stradale e come atto dovuto dovrà indagare la mamma al volante; l’obiettivo è fare luce sull’incidente ed accertare eventuali responsabilità, anche se ad un primo esame, il seggiolino era regolarmente posizionato ed allacciato. Resta da considerare anche la velocità a cui viaggiava Nicole, che potrebbe aver avuto un peso nella morte di Eduard.