Gessica Lattuca: il test del Dna "assolve" Filippo Russotto. Si fa largo la pista dei ricatti hard

Risultati dei test sul Dna
Risultati dei test sul Dna
di Emilio Orlando
Venerdì 26 Ottobre 2018, 16:34 - Ultimo agg. 18:01
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Caso Gessica Lattuca, arrivano le prime indiscrezioni sui risultati delle analisi genetiche del reparto investigazioni scientifiche di Messina sui campioni di Dna prelevati da Filippo Russotto comparati con le tracce di sangue repertate dai carabinieri nel bagno della sua abitazione. L'uomo per ora unico indagato per la scomparsa della 27enne favarese, sarebbe estraneo ai fatti che riguardano la misteriosa vicenda. «Mi sono sempre professato innocente - ha dichiarato Filippo Russotto in lacrime - adesso la giustizia mi ha dato ragione. Amo Gessica, è madre dei miei figli. Voglio la verità sulla sua scomparsa». Una vittoria anche per l'avvocato Salvatore Cusumano che, dopo aver seguito da vicino tutte le operazioni di repartazione, ha presentato da subito le istanze di dissequestro per le proprietà di Russotto, ritenendo estraneo il proprio assisito rispetto ai fatti che gli venivano contestati dalla procura di Agrigento.
 

 

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Accantonata la pista che portava i sospetti sull' ex convivente, adesso le indagini puntano a cercare la verità nel giro di prostituzione di pare facesse parte anche Gessica e nel quale alcune ragazze ricattavano i clienti più in vista.  Qualcuno avrebbe riferito agli investigatori che alcune delle ragazze sarebbero state minacciate di morte dai clienti ricattati, tanto che qualcuno avrebbe avvisato le ragazze: «Se continui a ricattarmi farai la fine di Gessica». 

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Intanto dalle carte dell' inchiesta spuntano altri due nomi di squillo che estorcevano denaro agli uomini che incontravano. Si tratta di T. N. e S. R. due ragazze di Castrofilippo, una località vicino Favara. Gli investigatori stanno cercando di abbattere il muro di omertà e convincere tutte le vittime dei ricatti a denunciare, garantendo loro la riservatezza e l' anonimato. I video hard girati con i telefonini durante le effusioni nelle piazziole di sosta rischiavano di essere messi online sui social o mostrati alle mogli. Come solitamente avviene nelle estorsioni a luci rosse, per costringere le vittime a pagare il silenzio dietro le ragazze ci sono uomini senza scrupoli che contribuiscono a minacciare ed intimidire fisicamente le vittime.


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