Roma è una delle città a maggior rischio frane d'Italia. Lo sostiene Erasmo D'Angelis, segretario generale dell'Autorità di Bacino distrettuale dell'Italia centrale e già capo della Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico a Palazzo Chigi, che in un'intervista a Il Messaggero, rivela le criticità del nostro paese, esposto al fenomeno crescente dei cambiamenti climatici.
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Capitale a rischio
D'Angelis in merito agli 11 miliardi di euro messi sul piatto per affrontare di petto la situazione sempre più urgente, sostiene che ci sia la necessità di «11mila opere da realizzare per contenere alluvioni, frane, erosione costiera, allargare i tunnel...
Quali sono i pericoli
Il Paglia, secondo D'Angelis è «il più pericoloso degli affluenti del Tevere. Quando è in piena può allagare la piana d'Orvieto e far straripare il Tevere» che si aggiunge al problema cronico dei tombini, che a Roma coprono 700 chilometri di reticolo idraulico ed il 10% di questi, circa 70 chilometri, sono a rischio otturamento in particolare tra «Tiburtina, il Flaminio e l'Eur». E la manutenzione continua ad essere scarsa.
Italia messa male
Rispetto al resto d'Europa, «in Italia ci sono 628mila frane, di cui 2400 ad alto rischio. Tutto il continente europeo ne ha censite 750mila».