Gentile Direttore, la storia del gioielliere di Cuneo che ha sparato uccidendo due rapinatori ripropone in pieno la questione della legittima difesa. Confesso che ritengo sempre lo Stato il depositario del compito di difendere i suoi cittadini. Ma leggendo le cronache della vicenda piemontese capisco anche l’esasperazione e disperazione di quel commerciante, già in passato rapinato, picchiato e sequestrato, senza contare la paura provata mercoledì. Trovare il punto di equilibrio non sarà facile, anche perché ogni volta le speculazioni politiche non mancano. Ma non mi sento di condannare in partenza un uomo che apriva ogni giorno il suo negozio per guadagnare onestamente e pensare che ogni rapinatore non debba essere consapevole dei rischi che corre quando va a commettere un crimine.
Matteo Marino
Caro Matteo, quando Thomas Jefferson, assieme ad altri padri fondatori, stava scrivendo la Costituzone americana si ispirò anche a «Dei delitti e delle pene» del giurista Cesare Beccaria.
Federico Monga