Gentile direttore,
la locuzione latina “Requiescant in pace”(riposino in pace) non si addice ai morti del cimitero di Poggioreale, dove ai primi di gennaio è crollata un’ala di un edificio della struttura provocando la fuoriuscita di 200 cadaveri. Ad oggi, le famiglie chiedono interventi: le salme dei loro cari da quasi 20 giorni sono esposte in mezzo al materiale franato e alle intemperie e non viene concesso nemmeno il pietoso gesto della copertura con teli. E altre tombe, quelle degli “illustri”, tra cui la Serao e Ansaldo, rischiano il crollo. Il Comune di Napoli è chiamato a fare interventi concreti, hic et nunc. Capisco l’inchiesta giudiziaria, ma occorre una svolta. Foscolo si starà, a sua volta, rivoltando nella tomba, per la cura e la pietà che chiedeva di assicurare ai defunti.
Franco Petraglia
Cervinara (Avellino)
Caro Franco,
il sequestro disposto dalla Procura di Napoli nel cimitero di Poggioreale, non ha solo a che vedere con la necessità di accertare le responsabilità del crollo.
Federico Monga