Un murale per ricordare la badante morta nel fuoco

Un murale per ricordare la badante morta nel fuoco
di Federico Monga
Giovedì 11 Marzo 2021, 08:00
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Gentile Direttore,
si chiamava Natalia Beliova Dimitrova la badante bulgara morta nell’incendio della villetta in cui vivevano gli anziani proprietari, che lei ha salvato prima di perire asfissiata. Il Mattino, con la giornalista Marilicia Salvia, le ha dedicato un vibrante articolo per ricordarla: lei morta nel giorno 8 marzo, simbolo delle donne. Battipaglia, città ove viveva, ha proclamato il lutto cittadino. In tempi di murales, Natalia ne meriterebbe uno: bella persona, umile, straniera, coraggiosa e lavoratrice. Forse nessun intellettuale o rappresentante della cosiddetta ”società civile“ firmerà mai un appello perché le si dedichi un omaggio sulle mura cittadina di Battipaglia o Napoli, non ha nessuna importanza dove. Troppo sconosciuta e condannata ben presto all’oblio. Ma non per noi.

Elvira Pierri
Napoli

Cara Elvira,
la storia di Natalia è diventata, tragicamente, il simbolo del sacrificio delle donne. Fatalità vuole che la festa dell’8 marzo voglia ricordare soprattutto l’incendio nella fabbrica delle camicie Cotton a New York, nel 1908, dove morirono 146 operai, in prevalenza donne, chiusi da scellerati proprietari all’interno delle loro stanze di lavoro.

Non amo firmare appelli, però mi unisco alla sua proposta di ricordare con un segno ben visibile, che sia un murale o una targa non importa, nella città di Battipaglia, la coraggiosa badante bulgara. Gireremo questo suggerimento al sindaco. La nostra società non ha bisogno di eroi ma di simboli positivi sì. Troppo spesso, in questi ultimi anni, ha prevalso la rappresentazione del male come se fossimo in una sorta di Medioevo del bene. Natalia invece ha fatto bene la madre, spaccandosi la schiena per consentire alla figlia di studiare per avere una vita migliore della sua. Ha fatto ancor meglio il suo lavoro di assistenza agli anziani, fino all’estremo gesto di gettarsi nelle fiamme. Non può e non deve essere dimenticata. 

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