Vaccini, i ritardi dell'Asl e la beffa del Green pass

Vaccini, i ritardi dell'Asl e la beffa del Green pass
Lunedì 19 Luglio 2021, 08:00
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Gentile direttore, 
si fa un gran parlare del Green pass obbligatorio e ritengo sia cosa “buona e giusta”. Salvo che siamo in Italia, e in Campania, e ancora più nello specifico nel territorio dell’Asl Na 3 Sud, vale a dire più o meno un terzo della popolazione della Città metropolitana di Napoli. Qui la chiamata alle vaccinazioni è fatta di una attesa che può arrivare anche a oltre un mese. Io ho 23 anni e sono prenotato dal 2 giugno sulla piattaforma della Regione ma non sono stato ancora convocato. Con il Green pass obbligatorio io non potrei più muovermi, le pare giusto? Perché devo pagare per le inefficienze della burocrazia? 
Ps. La mia fidanzata che è Toscana ha potuto scegliere il giorno e l’hub dove andare a vaccinarsi, perché in Campania non è possibile? Forse perché nella confusione è facile rimestare?

Lettera firmata
E mail


Caro ragazzo,
che devo dirti? È uno scandalo. La tua mi pare una storia kafkiana, perché di liste di attesa così lunghe in Campania non ne vengono più segnalate da qualche mese.

Probabilmente sei vittima di una (imperdonabile) disfunzione nel tuo distretto sanitario all’interno dell’Asl 3. Il difficile equilibrio tra diritti e doveri vale sia per i cittadini che per lo Stato che non può pretendere senza dare. Lo Stato non può allora chiederti un pass se non è in grado di fornirti il servizio per ottenerlo. Siamo di fronte all’ennesimo episodio di uno dei peggiori vizi italiani che possiamo riassumere nel «vorrei ma non posso». E speriamo non sia così anche per le imminenti regole del famoso green pass che tu tanto desideri. Per arrivare ad un compromesso con chi è contrario all’obbligatorietà nei ristoranti (anche se i ristoratori sono favorevoli!!!) si parla della possibilità di sostituirlo con un tampone gratuito prima di sedersi a tavola. Sarebbe una doppia beffa. Primo perché qualcuno lo dovrà pur pagare e quindi per la sua piccola quota anche chi si è già vaccinato. Secondo perché va nella direzione opposta all’obiettivo del green pass. Ovvero incentivare chi non si vuole vaccinare. 

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