Luca Toscano, un napoletano tra i big di Forbes Italia: ecco chi è il mago degli effetti speciali

Figlio di due ricercatori della stazione Anton Dorhn, gli tocca ripetere due volte il primo liceo scientifico prima di capire che la scuola non fa per lui

Luca Toscano, il re degli effetti speciali
Luca Toscano, il re degli effetti speciali
di Giovanni Chianelli
Venerdì 10 Marzo 2023, 12:00 - Ultimo agg. 11 Marzo, 08:51
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Il numero di marzo, appena uscito, della rivista «Forbes Italia» premia i 100 under 30 italiani che si stanno distinguendo ciascuno nel proprio settore. In copertina c'è un ragazzo con i ricci e gli occhiali, vagamente somigliante a Giovanni Allevi. Si chiama Luca Toscano, il 30 di questo mese compie 27 anni ed è nato a Napoli: è il mago degli effetti speciali. Chi vuole simulare l'eruzione di un vulcano, far nevicare o proiettare uno show su una montagna deve rivolgersi a lui e alla sua azienda, la Artech FX (la traslitterazione di FX sta per effetti speciali) di Casalnuovo; l'ha fondata quando aveva 18 anni e oggi fattura oltre 6 milioni di euro insieme ad altre società collegate. Merito delle committenze: Disney, «Eurovision song contest», trasmissioni come «X Factor» ed emittenti come Mediaset. E tanto altro.

Figlio di due biologi, ricercatori della stazione Anton Dorhn, gli tocca ripetere due volte il primo liceo scientifico prima di capire che la scuola non fa per lui: «Ma so che scuola e università restano centrali.

Devo molto alle elementari: ho frequentato la Madonna Assunta di Bagnoli, là sviluppano un metodo moderno che aiuta la crescita», racconta, «ma le istituzioni che si occupano di formazione in Italia dovrebbero dare più spazio ai talenti laterali, quelli che magari non prendono i voti migliori ma hanno caratteristiche meno evidenti».

Non compreso, a 11 anni si rifugia su Second Life. E là si rivela un pioniere delle scenografie e le architetture virtuali, arrivando a collaborare al primo comizio politico italiano sulla piattaforma (Antonio Di Pietro) e alla realizzazione di una Torino simulata. Nessuno sa che è poco più di un bambino. Sul social oggi ormai non più di moda ottiene anche i primi guadagni, ma a un certo punto la realtà lo richiama: «Il mondo vero è più bello».

Nel mondo vero incontra gente strana e ne viene attratto. Per esempio uno scultore del ghiaccio di Monte di Procida, Amelio Mazzella. Si propone come sviluppatore dei suoi show, creando il format «Il boss del ghiaccio» con cui esordisce nel campo dello spettacolo. Questo gli dà la possibilità di farsi notare da aziende grosse - come la Lego - che lo invitano alle fiere di settore: molti dirigenti di società dell'entertainment fanno a gara per incontrare questo ragazzo, ancora minorenne, che sembra avere le idee migliori per stupire con gli effetti speciali.

Perciò appena compiuti i 18 anni fonda Artech FX, e da quel momento gli arriva ogni tipo di proposta. «Un miliardario voleva fare un regalo alla moglie: farle assistere dal suo yacht di 140 metri agli highlights della sua vita, video e fotografie. Ma la proiezione doveva essere fatta in grande, su una scogliera». Tempo, una settimana. Toscano ci riesce, scegliendo Ischia come sfondo. L'esperienza pubblica più importante è quella all'Eurovision song contest, «lo spettacolo tecnologicamente più avanzato al mondo» dice. Mentre quella più emozionante è con la Disney: «Una realtà che mi è nel cuore sin da bambino». Per l'azienda di Topolino si occupa spesso di attività promozionali legate alle nuove produzioni, e un giorno riesce a far volare 200 droni attorno al Colosseo per lanciare il film «Eternals». 

La start up Scenoluminoso guidata da Pietro Toppi, che Toscano ha contribuito a lanciare, ha trasformato per Ferrari il circuito di Maranello in un ledwall da Guinness dei primati: 172.000 luci, 1.039.280 punti led e 89 chilometri di strisce dinamiche, il display è arrivato a coprire 112.958,27 metri quadrati. Ricorda con piacere la collaborazione al programma «Scherzi a parte» di Enrico Papi: «Facevamo piovere lo slime su Diletta Leotta ed Enzo Miccio, disturbavamo gli ospiti con il clacson dei camion nascosto sotto la sedia». Nel mirino mette l'impresa più grande: «Sogno di lavorare agli effetti speciali delle Olimpiadi. Magari quelle che si faranno in Italia». Quando gli si chiede la ricetta del suo lavoro risponde: «Curiosità e condivisione. Il fatto di spostare avanti il livello delle sfide è la molla del mio lavoro, collaborare più possibile con altri talenti, a volte rinunciando a parte dei guadagni, lo spirito». La condivisione la pratica con il luogo d'origine: «Non voglio lasciare Napoli, la sede della mia azienda resta qui dove è nata. La città mi ha dato tanto». Anche perché è sicuro che i partenopei siano i più portati per la creatività e l'intrattenimento: «Scontiamo un'attitudine secolare con l'arte e con l'arte di fare con poco. Sì, lo dico rischiando la retorica: l'arte di arrangiarsi ci aiuta». 

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