In "Storia senza eroi", Piero Marrazzo ha raccontato la sua storia e la vicenda in cui rimase coinvolto nel 2009 - mentre era presidente della Regione Lazio - quando venne sorpreso con una donna transessuale da quattro carabinieri che lo minacciarono perché erano in possesso di un video compromettente. L'ex politico ha raccontato quel periodo complicato della sua vita in un'intervista esclusiva rilasciata a Silvia Toffanin nello studio di Verissimo.
L'intervista di Piero Marrazzo
Piero Marrazzo si è raccontato senza filtri nello studio di Verissimo ed è tornato a quel giorno del 2009 in cui la sua vita cambiò: «C'è qualcosa che, all'epoca, colpì anche la società perché andare con una donna transessuale era un tabù e io non avevo coraggio di condividere con nessuno, nemmeno mia moglie lo sapeva.
Piero Marrazzo ha raccontato quanto sia stato difficile defilarsi dall'attacco dei media: «A un certo punto mi sono anche chiuso in un convento. Mia moglie Roberta ha detto che dovevamo cercare un modo per attutire tutta l'attenzione mediatica che si stava concentrando sulla nostra famiglia, io non stavo bene al pensiero che le mie figlie potessero sentire le peggio cose su di me. Loro subirono anche episodi di bullismo per ciò che era successo, litigarono per strada per difendermi, non mi hanno mai lasciato da solo e io non sarei qui se loro non mi avessero detto "papà, adesso basta"».
Le parole di Marrazzo
Piero Marrazzo ha spiegato che ciò che lo ha ferito di più è stato il fatto che sia stato attaccato per le sue scelte private che non riguardavano il suo lavoro. Ha detto: «Mi è mancato che le cose venissero dette chiaramente, mi è mancato che mi portassero rispetto come essere umano, perché io avevo delle responsabilità, certo, ma mi hanno calpestato finché hanno potuto e io avevo una famiglia da proteggere. Purtroppo, non sono stato coinvolto solo io ma anche le donne transessuali che hanno subito molto più di quanto non abbia fatto io».