Droni sottomarini, ecco l'arma di Kiev per liberare il Mar Nero: il nuovo fronte di guerra (con l'obiettivo Crimea)

Da diverse settimane Mosca e Kiev sono impegnate in violenti scontri nella zona dei porti russi

Un drone marittimo colpisce il fianco di una nave russa nel Mar Nero
Un drone marittimo colpisce il fianco di una nave russa nel Mar Nero
di Silvia Sfregola
Martedì 8 Agosto 2023, 11:32 - Ultimo agg. 13:02
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I porti russi nel Mar Nero sono una «zona a rischio di guerra». L'avviso, emesso dalle autorità
marittime ucraine nemmeno tre giorni fa, annuncia forte e chiaro che nel conflitto tra Russia e Ucraina si è aperto un nuovo fronte e, nella pianificata liberazione di questa rotta commerciale (al centro della quale si trova la penisola ucraina della Crimea, annessa da Mosca nel 2014), è evidente che i droni navali ucraini - da ora in poi - svolgeranno un ruolo chiave. La dimostrazione della nuova strategia ucraina era già chiara lo scorso 5 agosto quando i famigerati droni marini di Kiev avevano colpito, per la seconda volta in due giorni, un'imbarcazione russa, stavolta una petroliera, a sud dello stretto di Kerch, proprio vicino al ponte della Crimea.

 

Gli attacchi con i droni marini

La petroliera Sig, una delle più grandi della flotta mercantile russa, è stata attaccata nella notte di venerdì scorso. La nave non è affondata ma un video rimbalzato in rete ha mostrato il drone navale utilizzato per l'assalto. Il raid non è stato rivendicato ufficialmente da Kiev, ma fonti d'intelligence ucraine hanno fatto sapere l'operazione è stata coordinata dai «servizi militari e dalla Marina». Sempre secondo le stesse fonti, la Sig trasportava carburante per le truppe di Mosca - oggetto di sanzioni Usa per aver portato petrolio e
carburante dalla Russia alla Siria - e si trovava in acque territoriali ucraine. Quindi, un'operazione legittima, secondo il capo del servizio di sicurezza Vasyl Malyk. Appena 24 ore prima era stata presa di mira la «Olenegorsky Gornyak», una nave da sbarco russa di fronte alla base di Novorossiysk, sempre nel Mar Nero.

L'escalation nel Mar Nero

In questo quadrante gli scontri sono stati un crescendo nelle ultime settimane, esattamente da quando Mosca non ha rinnovato l'intesa sul grano mediata dalla Turchia. Le forze di invasione hanno attaccato i porti ucraini,
anche quelli sul Danubio, e Kiev ha reagito: prima ha intensificato i raid con droni in territorio russo, in Crimea, fino a Mosca, ed ora è passata all'azione contro le navi del nemico. Colpendo tra l'altro obiettivi sempre più distanti. Tanto che adesso il servizio di trasporto marittimo e fluviale ucraino ha messo in guardia qualunque imbarcazione nell'area. «I droni navali ucraini svolgeranno un ruolo chiave nella prevista liberazione del Mar Nero» ha scritto la rivista americana Newsweek riportando le dichiarazioni di Mykhailo Fedorov, il giovanissimo ministro per la Trasformazione Digitale: è lui a coordinare lo sviluppo dei droni. Ha "solo" 31 anni ed è anche vicepremier.  «La guerra ha reso il suo Paese un leader mondiale nella tecnologia delle armi senza pilota, sia in aria che in mare» si legge sulla rivista che annuncia come l'Ucraina intenda liberare il Mar Nero proprio con i droni navali. Parlando proprio venerdì scorso in mezzo durante l'ondata di attacchi di droni navali contro le navi russe Fedorov ha affermato che l'invasione di Putin non ha fatto altro che potenziare lo sviluppo dei droni kamikaze acquatici.

 

Cosa sono i droni navali

«Ogni drone navale è dotato di un sistema di pilota automatico; sottosistemi video, inclusa la visione notturna; comunicazioni speciali protette dalla guerra elettronica del nemico; moduli di comunicazione di backup; e una testata, nonché una stazione di controllo autonoma a terra, sistemi di trasporto e stoccaggio, e un data center», ha spiegato il vicepremier Fedorov. «Una tale flotta navale serve per condurre operazioni speciali». L'Ucraina è riuscita a contrastare i russi nel Mar Nero nonostante non disponesse di una forza navale potente. «Le forze di Kiev sono riuscite a sferrare diversi colpi contro la flotta russa, in particolare l'affondamento dell'ammiraglia Moskva nell'aprile 2022 utilizzando missili anti-nave a terra» ha evidenziato Newsweek.

Non solo. Le truppe ucraine sono riuscite a trasformare l'Isola dei Serpenti in un piccolo ma strategico avamposto vicino alla costa romena, costringendo le truppe di Mosca ad andarsene nel giugno 2022. «Gli attacchi di droni navali e aerei, alcuni andati a buon fine altri no, contro le navi russe in Crimea sono diventati un evento comune - ha scritto Newsweek - Questi attacchi, secondo il ministero della Difesa britannico, hanno costretto Mosca a trasferire i suoi sottomarini nel porto russo di Novorossiysk».

In un recente rapporto della Cnn sul programma di droni navali dell'Ucraina si legge che le nuovi armi sfoderate da Kiev pesano fino a 2.200 libbre e possono trasportare un carico esplosivo fino a 661 libbre. «La maggior parte dei finanziamenti per lo sviluppo dei droni - ha spiegato Newsweek - è arrivato attraverso la piattaforma “United24”, lanciata dal presidente Zelensky nel maggio 2022. Il programma sosteneva proprio la campagna “Army of Drones”, attraverso la quale Kiev ha finanziato decine di migliaia di droni e addestrato 10mila piloti».

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