Gaza, il conflitto si allarga, le minacce dell'Iran: vertice con Hamas

Israele rinviata l'invasione della Striscia su pressione degli Stati Uniti

Gaza, il conflitto si allarga, le minacce dell'Iran: vertice con Hamas
Gaza, il conflitto si allarga, le minacce dell'Iran: vertice con Hamas
di Mauro Evangelisti
Lunedì 16 Ottobre 2023, 01:27 - Ultimo agg. 08:01
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Si avvicina la sera e il capo di stato maggiore dell’Idf (le forze armate israeliane), il tenente generale Herzi Halev, parla ai soldati schierati al confine meridionale della Striscia: «La nostra responsabilità ora è entrare a Gaza - scandisce con cura le parole - andare nei luoghi dove Hamas si sta preparando, sta agendo, pianificando, lanciando missili. Attaccateli ovunque, ogni comandante, ogni agente, distruggete le infrastrutture. Dobbiamo, in una parola, vincere. Faremo qualcosa di grande, importante, per cambiare la situazione per molto, molto tempo. Questa è una grande missione, un grande privilegio. Fatelo dando il massimo».

Alla Cnn il presidente israeliano Isaac Herzog mostra un manuale sequestrato ai terroristi: descrive con i dettagli più cruenti le fasi del rapimento di israeliani durante l’assalto del 7 ottobre, le tecniche di tortura con le scosse elettriche, le esecuzioni, l’utilizzo dei prigionieri come scudi umani.

Dentro la Striscia, intanto, Hamas continua a lanciare missili verso Tel Aviv, a tenere in ostaggio oltre 2 milioni di palestinesi e 120 civili israeliani (ma anche di altre nazioni) catturati nell’assalto del 7 ottobre. Il piano israeliano è chiaro: la Striscia sarà spezzata in due. A Nord gli attacchi, la caccia ai leader e ai miliziani di Hamas, la ricerca dei 120 ostaggi nascosti nella rete di 480 chilometri di tunnel. A Sud un’area di sicurezza, in cui ieri pomeriggio Israele, d’intesa con Biden, ha deciso di riattivare la forniture dell’acqua, inviando un segnale ai palestinesi. L’assedio però prosegue e l’aviazione militare è decisa a favorire l’operato delle truppe che entreranno via terra (ma anche dal mare, secondo quanto dichiarato dai vertici delle forze armate). Secondo gli israeliani ad avere lasciato l’area settentrionale finora sono 600mila palestinesi sul milione e cento che vi abitava. Poco meno del 50 per cento dunque è ancora bloccato nell’area a rischio.


ATTESA
Una indiscrezione del New York Times, che cita una fonte interna dell’esercito israeliano, ha spostato di qualche giorno l’inizio dell’attacco via terra (raid della fanteria su vasta scala ci sono già stati) a causa delle condizioni meteo. Ieri l’Esercito ha concesso altre tre ore ai palestinesi che si trovano al Nord per spostarsi verso Sud, indicando la strada da seguire per spostarsi in sicurezza. Alcune esplosioni, l’altro giorno, avvenute proprio sulla via indicata per gli spostamenti, hanno causato una settantina di morti. Sono state lanciate accuse contro l’esercito israeliano per non avere rispettato la tregua, ieri la replica: «Sono solo fake news, noi non abbiamo bombardato il convoglio dei civili».


La linea ripetuta da Israele è che l’attacco da terra avverrà solo quando sarà conclusa l’evacuazione della parte meridionale della Striscia. «Stiamo gettando le basi per manovre di terra quanto più efficaci possibili» ripete il comandante dell’aviazione israeliana Tomer Bar. Le forze armate hanno annunciato di avere ucciso in un raid a Gaza Bilal al-Qadr, comandante dell’unità di Khan Younis della Nukhba, reparto di élite di Hamas. L’emergenza umanitaria a Gaza si sta aggravando.

Il Ministero della Sanità palestinese ha aggiornato le cifre della tragedia: 2.450 le vittime dei raid israeliani a Gaza, 9.200 i feriti. Aggiunge la Protezione civile: sotto le macerie ci sono ancora 1.000 persone. L’assalto dei terroristi palestinesi di sabato 7 ottobre ha causato 1.300 morti in Israele, in gran parte civili. Colpisce la ferocia con cui i miliziani quel giorno, in modo inspiegabile perfino nella logica perversa dei terroristi, si sono accaniti contro la comunità dei braccianti thailandesi, persone povere arrivate dall’altra parte del mondo, contro i quali Hamas non ha avuto pietà: i morti thai sono 27 secondo gli ultimi dati aggiornati dal Governo di Bangkok. Ieri è emerso che il 7 ottobre i terroristi in un kibbutz hanno anche ucciso Gina Smiatich, 90 anni, sopravvissuta della Shoah. Cosa succederà a Gaza? Anche ieri sono stati centinaia gli attacchi israeliani per stanare i centri di comando e i siti di lancio di razzi e missili di Hamas. Sono anche state diffuse immagini di armi recuperate che erano in possesso dei terroristi, un vastissimo arsenale che dimostra come il piano di morte fosse stato preparato meticolosamente. Gli ospedali all’interno della Striscia, ogni ora che passa, si avvicinano al collasso. L’Agenzia della Nazioni Unite per i rifugiati spiega che «sono circa un milione gli sfollati in una settimana, mentre migliaia di persone continuano a lasciare le loro case».


APPELLO
La preoccupazione a livello internazionale sta aumentando perché un massacro sarebbe una tragedia inaccettabile. E sarebbe anche benzina sul fuoco dell’intera regione, vero obiettivo politico di Hamas. Per questo Biden ha invitato alla prudenza Israele. E l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, avverte: «La situazione umanitaria a Gaza è in rapido deterioramento». Sempre da Gaza continua il lancio dei missili su Tel Aviv: una delegazione di senatori americani in visita nel Paese è dovuta correre nei rifugi. Il valico di frontiera di Rafah tra Gaza e l’Egitto «sarà aperto» per gli aiuti umanitari nella Striscia, come chiedeva l’Egitto per sbloccare l’uscita di circa 500 americani: lo ha annunciato il segretario di stato Usa Antony Blinken partendo dal Cairo.
 

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