Negoziati Ucraina-Russia, su cosa si tratta? Cosa chiedono le parti e quali condizioni per il cessate il fuoco

I negoziati si terranno in Bielorussia nella regione di Brest, al confine con la Polonia, nella foresta di Bialowieza

Negoziati Ucraina-Russia, su cosa si tratta? Cosa chiedono le parti e quali condizioni per il cessate il fuoco
Negoziati Ucraina-Russia, su cosa si tratta? Cosa chiedono le parti e quali condizioni per il cessate il fuoco
Alessio Espositodi Alessio Esposito
Mercoledì 2 Marzo 2022, 19:36 - Ultimo agg. 3 Marzo, 18:58
3 Minuti di Lettura

È in programma per questa mattina il secondo round di trattative tra Ucraina e RussiaI negoziati si terranno in Bielorussia nella regione di Brest, al confine con la Polonia, nella foresta di Bialowieza. I russi hanno assicurato che verrà discussa anche l'ipotesi di un cessate il fuoco. La delegazione ucraina raggiungerà il luogo scelto dalle parti attraversando un "corridoio di sicurezza" garantito dall'esercito russo. Lo rivela il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, citato dall'agenzia Tass. Sia la delegazione ucraina che quella russa saranno composte dagli stessi uomini che hanno preso parte alla prima sessione di trattative.

Russia-Ucraina, domani i negoziati nella foresta bielorussa dove cambiò la storia: qui si decise la fine dell'Urss

 

Negoziati Ucraina-Russia, le trattative: cosa chiedono le parti e quali condizioni per il cessate il fuoco

Come detto, la Russia ha assicurato che l'ipotesi di un cessate il fuoco sarà sul tavolo dei negoziati. Una possibilità, tuttavia, che sembra non convincere nessuno. «Penso che le cose resteranno allo stesso modo, niente cambierà, noi resteremo sulla nostra posizione», ha detto il consigliere presidenziale russo Olexiy Arestovych a Suspilne TV. Dall'altra parte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito la sua "conditio sine qua non": lo stop immediato ai bombardamenti.

Ma cosa chiede il Cremlino per fermare questa guerra? Putin lo ha rivelato al presidente francese Macron nella chiamata avuta lunedì: la «smilitarizzazione e de-nazificazione» di Kiev (che dovrà assumere «uno status neutrale»), lo stop alle armi dall'Occidente e naturalmente l'assoluto divieto di ingresso dell'Ucraina nella Nato.

Mosca, inoltre, vuole il riconoscimento internazionale come territorio russo della Crimea, annessa nel 2014. L'Ucraina, dal canto suo, chiede il «cessate il fuoco immediato» e il ritiro delle truppe russe.

Ad oggi un accordo sembra ancora molto lontano. Le richieste della Russia difficilmente verranno accettate dall'Ucraina (e dal resto dell'Occidente), così come il Cremlino non sembra minimamente intenzionato a permettere che Kiev entri nella Nato o nell'Ue. La diplomazia domani ci proverà, ma la sensazione è che la guerra sia destinata a durare ancora a lungo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA