Mensa, tagli e nuovi orari: sciopero alla «Leonardo»

La tedesca Dussmann subentra nella gestione e modifica i contratti

Mensa, tagli e nuovi orari: sciopero alla «Leonardo»
Mensa, tagli e nuovi orari: sciopero alla «Leonardo»
di Pino Neri
Sabato 2 Marzo 2024, 07:15
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Il servizio di ristorazione è passato dall'italiana Pellegrini alla tedesca Dussmann ma ora la nuova azienda vuole erogare ai lavoratori buste paga più leggere e dare il via a una maggiore flessibilità organizzativa. La risposta è stata uno sciopero non stop che è iniziato ieri e che si prolungherà per tutta la giornata di oggi e quella di lunedì. Nella vertenza sono coinvolti i novanta addetti impegnati nelle mense delle grandi fabbriche aeronautiche Leonardo dislocate nel Napoletano, a Pomigliano, Nola, Giugliano e Bacoli.

Ieri migliaia di dipendenti dei quattro stabilimenti sono rimasti senza pasto a causa del blocco del servizio mensa causato dall'astensione.

Contemporaneamente gli addetti delle mense hanno manifestato davanti ai cancelli degli impianti del gruppo aeronautico impugnando le bandiere dei sindacati di categoria, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil. Allo sciopero ha aderito anche la Fismic. «Ci vogliono ridurre gli stipendi, che sono già bassi: non potremo mai sopportare una cosa del genere», le parole di uno scioperante. «Non vorrei che questa situazione caotica - ha aggiunto un altro collega in sciopero - fosse il preludio dei licenziamenti».

La Dussmann ha vinto una gara al massimo ribasso riuscendo a scalzare la ditta milanese Pellegrini, che da alcuni anni gestiva il servizio mensa della Leonardo. I tedeschi hanno reso noto ai sindacati che vogliono conservare solo la retribuzione base nella parte alta della busta paga con il superminimo: una riduzione media di circa 150-200 euro al mese. Il taglio colpirebbe stipendi di contratti che sono per la maggior parte part-time e che investono posizioni lavorative piuttosto delicate visto che molti dei novanta addetti coinvolti nella vertenza sono monoreddito oppure sono donne, alcune delle quali separate e con figli.

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Lo sciopero nelle mense continuerà oggi a Pomigliano e a Nola, dove si lavora anche di sabato, e proseguirà lunedì in tutti gli impianti Leonardo. Per non creare problemi ai suoi dipendenti l'azienda ha posticipato l'orario della pausa pasto alla fine dei turni di lavoro consentendo l'uscita anticipata delle maestranze (i dipendenti tra Pomigliano, Nola, Giugliano e Bacoli sono 4500).

La vertenza non è rimasta isolata. Ieri i consigli di fabbrica dei sindacati metalmeccanici hanno proclamato un'ora di sciopero in segno di solidarietà agli addetti del servizio di ristorazione. I metalmeccanici hanno anche affisso in bacheca un comunicato che tira in ballo il gruppo Leonardo. «È chiaro che gli accordi riportati nel contratto integrativo Leonardo non sono stati applicati pienamente - lamentano le rsu - e per questo chiediamo alla Leonardo di intervenire e risolvere il problema che si è creato nel cambio di appalto». Le rsu hanno poi evidenziato «il paragrafo "appalti, salute e sicurezza" del contratto integrativo, che stabilisce che al rinnovo o a un cambio di appalto le imprese dovranno rispettare le normative sulla salute e sulla sicurezza, i diritti sindacali e l'applicazione dei trattamenti retributivi ed inquadramento professionale previsti dai contratti di lavoro firmati dai sindacati più rappresentativi».
Ieri proprio accanto alla Leonardo di Pomigliano hanno manifestato anche i dipendenti della Pro&NG per la mancata erogazione degli stipendi.

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