Pozzuoli, arrestato parcheggiatore abusivo: «O mi paghi o ti uccido»:

L'automobilista minacciato al porto aveva pagato il ticket legale

Il luogo dell'aggressione
Il luogo dell'aggressione
di Gennaro Del Giudice
Sabato 25 Novembre 2023, 08:35 - Ultimo agg. 11:45
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Nonostante l'automobilista avesse già pagato il ticket per il parcheggio sulle strisce blu, ha preteso da lui soldi attraverso la più classica delle richieste: «Mi dai qualcosa a piacere?». Una «tassa extra» imposta nonostante il pagamento del grattino, che costa da uno a due euro per ogni ora di sosta, con pagamento maggiorato nelle ore serali.

Ed è proprio di sera, nella giornata di giovedì, che l'area di sosta a strisce blu di Largo Emporio, sul porto di Pozzuoli, è stata presa di mira ancora una volta da un parcheggiatore abusivo, volto già noto in zona per la sua presenza nello spazio dove dalle prime luci dell'alba fanno tappa gli automobilisti diretti agli imbarchi per le isole di Ischia e Procida e in serata dagli avventori della movida puteolana.

Si tratta di Angelo D'Angelo, 44 anni, di Marano ma residente a Licola Mare, che due sere fa aveva messo nel mirino una coppia di fidanzati giunta in città per trascorrere una serata tra i vicoli del centro storico. «Prego, dovete parcheggiare? A me date qualcosa a piacere e una sigaretta», parole che nascondono una velata imposizione pronunciate da D'Angelo al cospetto dell'automobilista che, però, non ci sta a pagare l'extra.

È sera, pochi minuti dopo la scossa di magnitudo 3.1 che ha fatto tremare Pozzuoli. Il giovane, nonostante la presenza di quell'uomo che si posiziona accanto all'auto, completa la manovra nei pressi dei ristorantini del porto, scende dalla vettura, si dirige verso la colonnina del parchimetro, paga e poggia il ticket per la sosta sul cruscotto. Il tutto avviene davanti a D'Angelo che dopo averlo seguito con lo sguardo gli si avvicina nuovamente. «Io sto qua, vi guardo la macchina» e incalza con la richiesta di soldi. Non dice con precisione quanto vuole, atteggiamento che negli ultimi tempi contraddistingue il cambio di passo dei parcheggiatori abusivi con l'intento - che in molti casi di rivela vano - di mascherare una vera e propria estorsione. In quest'occasione, però, l'automobilista non si piega alle richieste rifiutandosi di dare soldi all'abusivo: «Ho già pagato il grattino». Rifiuto che manda su tutte le furie D'Angelo che, senza mezzi termini, dopo una serie di insulti passa alle minacce. «Se non mi dai i soldi ti uccido e se non te ne vai ti picchio», parole pronunciate in dialetto che non lasciano spazio ad interpretazioni.
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Sale la tensione, la fidanzata dell'automobilista terrorizzata chiede di andare via, così la coppia sale in auto ed è costretta a lasciare il porto per evitare che quell'uomo li aggredisca. Percorse diverse centinaia di metri e appena arrivati a «distanza di sicurezza» però i due fidanzati fanno partire una richiesta di aiuto al 112, raccontando l'accaduto al centralinista. Immediatamente sul posto arriva una pattuglia dei carabinieri della sezione Radiomobile di Pozzuoli. Angelo D'Angelo è ancora lì, viene bloccato e arrestato per tentata estorsione. Ad incastrarlo ci sono anche le telecamere di videosorveglianza del comune di Pozzuoli installate proprio su quel quadrante di stalli a strisce blu che avrebbero ripreso tutta la scena, dall'arrivo dell'auto alle richieste fino alle minacce e alla fuga delle vittime. Dopo una notte trascorsa agli arresti domiciliari ieri mattina il Gip di Napoli ha convalidato l'arresto di D'Angelo che è stato processato con rito direttissimo e condannato all'obbligo di firma.
Nel 2020 un altro analogo episodio lo vide protagonista finito anche in quel caso con l'arresto: sempre a Largo Emporio minacciò un automobilista, un 19enne che aveva appena parcheggiato sulle strisce blu. Dopo avergli detto «mi fai prendere un caffè?» sottintendendo una richiesta di denaro che trovò il netto rifiuto del giovane il quale, a sua volta, gli disse di voler andare dalla polizia qualora avesse continuato a chiedergli soldi, lo minacciò: «Vai, vai, voglio vedere se dopo puoi ancora camminare per strada. Ti spezzo le gambe».
 

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