Pozzuoli, soldi e soffiate: «Verso il processo sprint sul patto Figliolia-Oddati»

Chiesto al gip il giudizio immediato per i quattro indagati ai domiciliari

Il Rione Terra
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Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Venerdì 23 Febbraio 2024, 00:03 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 09:04
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Molto probabilmente non ci sarà il filtro dell’udienza preliminare. Potrebbe infatti esserci un giudizio immediato sul caso dell’appalto per la gestione di Rione Terra, vicenda per la quale sono indagati ex amministratori, politici, manager e imprenditori. A distanza di più di un mese dagli arresti dell’ex sindaco Vincenzo Figliolia e dell’ex dirigente Pd Nicola Oddati, la Procura potrebbe puntare ad andare direttamente davanti a una sezione del Tribunale.

Due i punti su cui potrebbero insistere i pm nella loro richiesta di giudizio immediato: c’è l’evidenza della prova, in relazione alla presunta turbata libertà della gara per l’assegnazione della gestione di rione Terra; ma c’è anche lo status di detenuti (ai domiciliari) di alcuni tra gli indagati per i quali potrebbe essere chiesto il processo. In quest’ottica, la Procura potrebbe chiedere il rito abbreviato oltre che per Oddati e Figliolia, anche per l’imprenditore macina appalti Salvatore Musella e per Salvatore Della Corte. Proprio in queste ore, inoltre, l’ex presidente Enit Giorgio Palmucci ha avanzato richiesta di patteggiamento a un anno e dieci mesi, in relazione al suo ruolo di esponente della commissione aggiudicatrice dell’appalto finito sotto inchiesta. Una richiesta che ha ottenuto il via libera da parte della Procura e che dovrà essere vagliata dal gip che lo scorso gennaio ha emesso le misure cautelari nel corso di una vicenda investigativa nata per fare chiarezza su una complessa procedura amministrativa per il rilancio di rione Terra.

Inchiesta condotta dai pm Stefano Capuano e Immacolata Sica, sotto il coordinamento dei procuratori aggiunti Sergio Amato e Sergio Ferrigno, chiara la ricostruzione offerta dal lavoro della Finanza e della Mobile: ci sarebbe stato un accordo per assegnare al gruppo costituito dall’imprenditore Musella l’appalto per la gestione di rione Terra. In questo scenario, a leggere gli atti, il sindaco avrebbe ottenuto alcune assunzioni di sapore clientelare, mentre all’ex politico del Pd spettava un compito strategico: quello di selezionare un componente autorevole della commissione di gara per favorire l’imprenditore di riferimento. È su questo versante, che l’ex presidente Enit avrebbe accettato di entrare nella commissione sui fatti di Pozzuoli.

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Una ricostruzione che viene respinta con forza dall’ex sindaco Figliolia, difeso dall’avvocato Luigi De Vita, che ha invece ricordato la sua intenzione di garantire nel modo più corretto possibile il rilancio del suo comune, assegnando la gestione di rione Terra a un gruppo di spessore internazionale. Parziali ammissioni da parte degli altri indagati, tra cui Nicola Oddati (difeso dal penalista Vittorio Giaquinto), che ha ricordato il rapporto di amicizia che lo legava all’imprenditore Musella (difeso dall’avvocato Stefano Montone), cementato per altro da gravi problemi di natura personale che lo avevano spinto a chiedere aiuti economici allo stesso Musella.

Una storia destinata a questo punto a finire dinanzi a una sezione del Tribunale di Napoli. Turbativa d’asta, traffico di influenze, ma anche l’ipotesi di corruzione. E non è tutto. Agli atti anche l’ipotesi che alcuni termini dell’appalto potessero essere stati veicolati prima della pubblicazione della gara, in uno scenario che ora attende la valutazione di un giudice.