Villa Sora, patto per la tutela di un gioiello dimenticato

Dopo 20 anni si riparla di scavi grazie all'intesa tra Comune e parco archeologico e volontari

Villa Sora, patto per la tutela di un gioiello dimenticato
Villa Sora, patto per la tutela di un gioiello dimenticato
di Mariella Romano
Sabato 2 Marzo 2024, 07:36
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C'è uno spiraglio per il futuro di villa Sora. Dopo anni di promesse mancate, le istituzioni tornano a guardare con interesse al sito di epoca romana che si trova in contrada Sora a Torre del Greco. Infatti, con il recente passaggio di competenze dalla Sovrintendenza di Pompei al Parco Archeologico di Ercolano, la villa marittima torna al centro di una progettualità che, d'intesa con l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella, punta innanzitutto alla messa in sicurezza, alla tutela, alla valorizzazione e alla promozione del patrimonio.
E non solo: dopo quasi vent'anni si torna finalmente a parlare di investimenti per nuovi scavi e restauri. Non a caso, il Parco Archeologico di Ercolano «con la sottoscrizione di un protocollo d'intesa con il Comune di Torre del Greco e l'istituzione di un tavolo permanente di confronto e consultazione aperto ad associazioni del terzo settore, istituzioni educative e di volontariato, intende intraprendere un programma sperimentale di tutela, valorizzazione e promozione condivisa e partecipata del sito».

«Nella prospettiva della tutela condivisa e della valorizzazione integrata come previsto dalla Convenzione di Faro», spiega il direttore Francesco Sirano, «il Parco vuole favorire la partecipazione attiva e propositiva della comunità mediante il coinvolgimento dei diversi protagonisti che operano sul territorio, con l'intento di stimolare e potenziare la rete di relazioni e di attivare iniziative culturali per la migliore e più estesa fruizione del patrimonio archeologico.

Nello stesso tempo ci prepariamo ad estendere anche su Villa Sora i protocolli di manutenzione programmata già attivi ad Ercolano attraverso un processo di studio, documentazione e applicazione dei criteri di analisi del degrado che devono essere alla base di qualsiasi intervento conservativo, sempre con l'affiancamento dei professionisti del Packard Humanities Institute».

Intanto, nei prossimi giorni sul sito istituzionale del Parco sarà pubblicato un avviso a manifestare interesse per la partecipazione al tavolo aperto alla comunità. «Ho più volte avuto modo di interloquire con Francesco Sirano, direttore del Parco Archeologico di Ercolano», dice il sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella, «e ci siamo sempre trovati d'accordo sulla necessità di dare nuovo slancio a Villa Sora. Una sinergia che ci porterà, tra l'altro, anche a convocare un tavolo tecnico intorno al quale far sedere tutti gli attori del programma di rilancio. Un piano che non più rinviabile e che anzi, oggi, può concretamente essere attuato grazie alla presenza di specifiche risorse finanziarie».

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Nell'area vesuviana, villa Sora è l'unico sito di epoca romana che affaccia sul mare del Golfo di Napoli e per questo è definita villa marittima. Così come era accaduto per Oplontis, Ercolano, Pompei e Stabia, Sora sfruttava la naturale pendenza del suolo e si sviluppava su terrazze degradanti verso il mare con strutture in vista sia sulla terrazza mediana sia su quella inferiore, oltre ad altre evidenze subacquee nello specchio d'acqua antistante.
«Benché spezzata in due dal passaggio della linea ferroviaria storica Napoli-Torre Annunziata», spiegano gli archeologi, «si tratta senza dubbio di uno dei siti con maggiori potenzialità di sviluppo dell'intera zona ricompresa nella buffer zone Unesco». La cura del sito, ormai da diversi anni, è affidata ai volontari del Gruppo Archeologico Vesuviano presieduto da Francesca Guida. Grazie alla dedizione e alla passione degli studiosi che ne fanno parte, il sito viene aperto al pubblico ogni prima domenica del mese.

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